L’attualità mi porta a tirar fuori dal mio archivio un articolo che avevo scritto nel 2009 per la rivista Rimini In Magazine.
Non sono un’esperta della materia, e tengo a precisare che non ho alcun intento di polemica: nell’articolo ho solo riportato quanto dichiarato dall’intervistato, il “dissuasore di volatili”, allora in servizio presso gli aeroporti di Rimini e di Cervia, Vittorio Pullè.
“Veglio sui voli”
Decisamente simpatico ed originale. Di quelli che “se non ci fosse, bisognerebbe inventarlo”… E’ riccionese ed opera negli aeroporti militari di Rimini e di Cervia uno dei massimi esperti italiani di “bird strike”.
Per scoprire cosa si cela dietro a questa definizione, partiamo con un’immagine difficile da dimenticare: l’ammaraggio sul fiume Hudson dell’Airbus A320 della US Airways che si salvò solo grazie all’abilità del suo comandante. Era il 15 gennaio 2009 e tutto il mondo si rese conto che quella circostanza fortunata, risoltasi senza vittime, poteva essere una tragedia. Cos’era successo? Un “bird strike”, cioè un impatto con volatili, in fase di decollo: oche provenienti dal Labrador, una specie migratoria e non stanziale per la zona di New York.
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