Fellini Privat è il titolo dell’interessante mostra fotografica curata dalla Fondazione Fellini ed esposta nella sede del Museo Fellini, in via Oberdan 1, fino al 14 ottobre. Più di cento scatti in cui il regista è ritratto in compagnia degli affetti più cari e dei collaboratori.
Chiara Samugheo, fotografa nota e riconosciuta a livello internazionale ed amica personale del regista (così come di tantissimi altri miti del cinema e del jet set degli ultimi decenni) ha saputo cogliere l’atmosfera che aleggiava attorno al Maestro. Anche lontano dal set, senza per questo spiarlo dal buco della serratura.
Il 30 giugno ero presente all’inaugurazione e – questa la devo raccontare – c’è stato un momento di grande imbarazzo che non tutti hanno percepito. Vittorio Boarini, direttore della Fondazione, nel presentare l’evento ha annunciato la possibilità di acquistare copie delle fotografie esposte. “Al costo di 15 euro”, ha specificato. Al che Chiara Samugheo, signora della fotografia, è trasalita. “Come, 15 euro! Ma io non sono abituata a queste cifre! Non esiste proprio…”
Dal pubblico s’è alzata la voce, piuttosto “grassa”, di uno spettatore che, vedendo l’imbarazzo della fotografa da una prospettiva diversa da quella reale, si è sentito molto generoso: “Beh, signora, siamo riminesi, noi!” Col tono tronfio di chi s’aspettava un applauso dagli altri.
La Samugheo ha provato a balbettare, un po’ spaesata e guardandosi attorno coi suoi meravigliosi occhi azzurri, quasi cercando conforto: “Ma io sono anche Cavaliere della Repubblica. Le mie sono fotografie firmate e in America le ho vendute fino a 2.500 dollari e mai a meno di 500. Comunque, se la Fondazione vuole venderle a 15 euro, faccia pure… Però oggi mi fate sentire piccola-piccola.”
Anche se poi è stato specificato che si tratta comunque di copie, nessuno s’è preoccupato di chiedere scusa – almeno pubblicamente – per quella che a me è parsa una bella gaffe, una caduta di stile nei confronti di quell’elegante artista (la si poteva almeno preavvisare, no?).
La sera stessa, sui viali della passeggiata, uno scattino mi ha chiesto ben 10 euro per una delle solite foto vacanziere, di quelle col gelato in mano ed il volto sudato.
Ho confrontato i due prezzi e la tipologia delle due foto e mi sono sentita piccola-piccola, come riminese…
E, per controbilanciare quella voce che si “stimava” tanto di grandezza, chiedo scusa alla Samugheo. Che ha un curriculum internazionale (provate a conoscerla attraverso Google immagini) da far impallidire più di un fotografo, anche tutti gli scattini italiani messi assieme.
Pardonnez nous, Madame!