In bicicletta o in macchina – in ogni caso stando attenta al caos del traffico viserbese ancora più pericoloso per il restringimento della strada – ci passo davanti almeno due volte al giorno. E ogni volta penso al degrado, all’abbandono, al menefreghismo di chi dice “non è di nostra competenza, spetta ad altri”.
E’ la Fonte della Sacramora, che con la sua acqua sempre fresca e la sua importante storia, è una delle più antiche e rinomate della Romagna.
Ricordo, da bambina, quando con lo zio Guerrino partivamo in macchina da Cesenatico per venire a fare rifornimento con bottiglioni e taniche di plastica. Si partiva all’alba o al tramonto, perché c’era sempre fila e quelle erano le ore più tranquille. Al babbo quell’acqua era stata consigliata da un noto medico di Bologna per risolvere il problema dei calcoli renali. Funzionava!
L’abitudine, poi, fece sì che il tragitto da Cesenatico-Gatteo a Mare verso Viserba diventasse una cosa naturale, un appuntamento settimanale da non mancare. Mai avrei pensato, allora, che la zona Sacramora sarebbe diventata mia, nel senso che ci vivo da quasi venticinque anni.
Qualche giorno fa, parlando col presidente del Quartiere 5 Fabio Betti, è stata rispolverata l’idea di cominciare a proporre seriamente un progetto di riqualificazione della Fonte e di alcuni altri siti che in passato facevano di Viserba la Regina delle Acque. “Ne riparleremo – ha detto Betti – dopo l’estate, proponendo qualcosa di serio”.
Speriamo, sarebbe ora!
Intanto, da parte mia, sfodero le armi di cui dispongo: su Il Resto del Carlino del 13 luglio 2007 è stato pubblicato un mio articolo sull’argomento, che si può leggere anche in Romagna e dintorni di Cristella.it, nella sua versione originale.
La ragazza in abito bianco della seconda foto, risalente alla metà degli anni Cinquanta, è Malvina (nonna del webmaster Dora, mamma di mio marito Paolo).
Cristina,
Ho trovato il tuo articolo oltre che azzeccato, molto delicato.
Credo che il problema sulla valorizzazione delle nostre fonti sia su un’ottica turistica che di tutela delle nostre tradizioni sia di stringente attualità.
Credo ci siano alcuni temi che sarebbe bello affrontare: valorizzazione della fonte Sacramora, nell’ottica di creare un luogo di ritrovo riconoscibile sia per noi che per i turisti, riscoperta e valorizzazione, se fosse possibile del surcion di Viserbella, sistemazione della fontana di via Roma, valorizzazione del lavatoio di Torre Pedrera, pensando ad una destinazione interessante, dove anche l’acqua potrebbe avere un ruolo importante.
Credo che i temi ci siano, il Quartiere potrebbe essere certamente un luogo privilegiato per sviluppare le idee. Perchè no! Proviamoci.
un saluto
ing. Fabio Betti
Sono molto interessanti questi luoghi particolari della zona dovrebbero incentivare e valorizzare al massimo luoghi e tradizioni se non si vuole lasciar morire il territorio
i villeggianti sono sempre alla ricerca di luoghi singolari che fanno parte della storia dei luoghi che si visitano e li ricercano anche dopo parecchio tempo xche rimasti nella memoria