Nel periodo di Carnevale in Romagna si preparano principalmente due tipi di dolci: le chiacchiere (dette anche sfrappe o fiocchetti) e le castagnole.
Di queste ultime ne esistono diverse versioni. Le più semplici non sono altro che palline (gnocchetti) di pasta frolla fritti. C’è chi le serve così, semplici, decorate al massimo con una spruzzatina di zucchero a velo. Altri le bagnano nell’Alkermes, per colorarle di rosso, e le passano nello zucchero semolato.
La versione più raffinata le vuole riempite, come fossero dei bigné, con crema pasticcera o nutella.
Sono comunque un inno alla golosità.
Personalmente preparo molto raramente qualcosa di fritto. Ma in questo periodo è lecito fare un’eccezione. Ecco dunque la ricetta delle “Castagnole di Cristella“, fotografate mezzora fa e già fatte sparire dal parentado.
Mi perdonino i lettori, approfitto delle castagnole carnevalesche per lanciare un messaggio personale: “Figlie care, che siete lontane, consolatevi con la fotografia e con la ricetta. Se seguirete le indicazioni di mammà, potrete farcela pure voi… a sentire profumo di casa.”
(alla maniera di Romagna)
Ingredienti:
Farina 400 grammi, zucchero 100 grammi, 3 uova (1 intero e due tuorli), 1 bustina di lievito per dolci, un pizzico di sale, burro fuso 125 grammi, due cucchiai di liquore di anice, zucchero a velo. Olio per friggere.
Si prepara un impasto con tutti gli ingredienti (escluso lo zucchero a velo). Deve risultare morbido: prima lo si mescola in una terrina con una forchetta, poi sulla spianatoia lavorandolo bene con le mani.
Lo si lascia riposare una mezzoretta. Quindi si preparano dei rotolini che si tagliano poi a pezzetti (come per fare gli gnocchi).
Questi vanno versati un po’ alla volta in una padella con abbondante olio caldo, rigirando spesso.
Quando galleggiano e diventano di un bel colore dorato si raccolgono con la schiumarola e si fanno asciugare su carta assorbente.
Poste le castagnole nel piatto di portata, si spolverano con zucchero a velo.
Buon appetito!
Cara Cristella, ogni tanto ti vengo a trovare, e respiro l’aria di mare…Buone, le castagnole…Le facevo sempre quando mio figlio era piccolo.
Un abbraccio.
Milvia
Sono i miei dolci di carnevale preferiti… Con la nutella però mai provati. Devo farlo al più presto.
A quanto pare, Milvia e Ponzy, le castagnole hanno (o hanno avuto) gran successo!
Le chiacchiere le conosco anche se da noi vengono chiamati “cencetti”. Le castagnole mi mancano
Enrico, anche queste, come i cencetti, sono molto facili da fare. Prova!
Questo post dimostra quanto diventano crudeli le madri con le povere figlie emigranti.
Basta, creerò una lega contro “le madri cattive che negano il cibo buono ai figli” (la chiamerò MCNCBF per semplicità).
Doruchan, se te ne spedissi un tot con pacco postale? Sennò, chiudi il gas e prendi il treno…
mamy
Te possino! ;-)***
Hanno un’aria invitante!!!
Mavi e Princy: invidiosette, eh?!
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