Non c’è più l’almadìra di una volta…

Cito dal Dizionario Romagnolo Ragionato di Gianni Quondamatteo:
conchiglie
Almadìra: così chiamano, a Riccione, quanto il mare, dopo la burrasca, lascia sulla spiaggia. Sono alghe od altri vegetali marini che si ammonticchiano talora in grosse quantità. Raccolta e seccata all’aria e al sole, serviva di combustibile per la povera gente. Nell’almadìra (a Rimini almadéra) sono frammischiati pregadio, scurèzi ad dulféin, caparozi, pisoti e talvolta cannelli e poveracce. A Cattolica dicono: la spiagia l’é pina d’usne.

Passando in bici sul lungomare di Viserba, questa mattina, nello spazio fra un albergo e l’altro si scorgevano le onde che si infrangevano sulle scogliere. Un vento pieno di energia. Vento di burrasca. Da respirare. Da farsi prendere, portare, girare, scompigliare, occhi socchiusi e capelli sciolti, accogliendolo a braccia aperte rivolti verso l’orizzonte…

uomo

Cristella ha sentito il richiamo della burrasca e, incurante dell’orologio che, intanto, prosegue la corsa implacabile anche senza di lei, ha deviato verso la spiaggia.

In quel momento deserta. O quasi.

L’almadìra, primo particolare che salta agli occhi, non è più quella dei ricordi d’infanzia, quando, oltre alle tante conchiglie e ai rami, si trovava, al massimo, qualche carcassa di gallina… Oggi c’erano bottiglie, giocattoli, sacchetti del supermercato, tappi, barattoli, taniche. Plastica indistruttibile, plastica inquinante… Eh no, non c’è più l’almadìra di una volta…

I gabbiani (i cuchél) comunque, stavano banchettando sul bagnasciuga, mentre più in là un cercatore di metalli sperava in un tesoro: chissà che abbondanza, per cuchél e rabdomante, con la spiaggia appena lasciata da frotte di bagnanti distratti!

Cristella ha respirato l’aria salmastra a pieni polmoni, camminando controvento in direzione di Rimini e osservando in lontananza l’orribile grattacielo che ne segna lo skyline.

I gabbiani, il cercatore d’oro, un bagnino solitario intento a lavare gli ultimi ombrelloni e – sorpresa! – due impavidi ciclisti spinti dal vento. Con lo zoom della fotocamera l’immagine s’è allargata sul loro sorriso. E chi potevano essere, se non due amici, richiamati in spiaggia dalle stesse emozioni? Di più: due amici-parenti. Claudio, il fratello del Re Consorte, e Manuela, la sua super morosa.

ciclisti

Anche tu qui? Anche voi qui?

Bello, questo riconoscersi ed incontrarsi, tutti e tre richiamati in spiaggia dall’energia del vento e delle onde impetuose.

Intanto… Viserba e tutto il resto, oltre gli alberghi e le ville del lungomare, dove il vento non arriva, è andata avanti anche senza di noi…

4 pensieri su “Non c’è più l’almadìra di una volta…

  1. mcm Autore articolo

    Luca: la fotocamera è il regalo più recente del Re Consorte e sto imparando ad usarla da appena 15 giorni. E’ bello il paesaggio, comunque!
    Grazie, Ciao!

  2. stefano

    ciao cristina, che bello, abbiamo fatto un post quasi simile, quasi in contemporanea!… soltanto che sulla spiaggia tu ci sei andata dopo il mare grosso, mentre io soltanto ieri quando i bagnini avevano ammonticchiate tutte quelle bottiglie assieme a tanti altri oggetti di dubbia natura e dubbia provenienza.
    buonanotte!
    stefano

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