A Rimini l’abbiamo vista martedì mattina. Un paio d’ore, giusto per gradire. Verso le dieci era già sparita. Oggi, atmosfera decisamente uggiosa, sembra essere lì lì per arrivare. D’altronde, anche i proverbi lo dicono:
Par sant’André
o che néva o ch’ l’ha anvé.
Per sant’Andrea o che nevica o che ha nevicato.
Andrea Apostolo è il santo del 30 novembre. Dopodomani, quindi.
E questa volta il proverbio sembra dire proprio il vero.
Imparo anche – dal libro “Proverbi romagnoli” a cura di Umberto Foschi, Maggioli Editore Rimini 1980 – che le notti del 28, 29 e 30 novembre sono le più oscure dell’anno. Nel dialetto di Ravenna queste notti sono dette “i bur ‘d sant’André” e ispirano un altro proverbio:
Int i bur ‘d sant’André
o luna o lanterna s’t a t’vu sicuré e’ pé.
Nelle notti buie di Sant’Andrea
o luna o lanterna se vuoi mettere al sicuro il piede.
Se poi invece della neve dovesse cadere la pioggia, tanto meglio. Perché:
Se e piov e’ dé ad sant’André
piènta l’ort e no i pensé.
Se piove il giorno di sant’Andrea, pianta l’orto e non pensarci.
Come volevasi dimostrare: la saggezza popolare si adatta ad ogni situazione…