Un invito da non perdere: alle ore 16 di domani, sabato 6 dicembre, presso l’Osteria di Harissa in via Tonini 16/a (di fronte al Museo di Rimini) si parlerà di Coriandoline.
Incuriositi, vero? Coriandoline è un quartiere di Correggio pensato e voluto sulle esigenze degli abitanti a partire dai bambini, inaugurato il 16 settembre scorso. La sua storia ha fatto il giro dell’Europa e il 28 novembre ha anche occupato due pagine de Il Venerdì di Repubblica.
“Non sono case di e per ricchi – recita la locandina -Ma un quartiere abitato da famiglie comuni. Un sogno realizzato da una comunità coi piedi per terra.”
Durante l’incontro riminese si cercherà di capire il segreto delle Coriandoline e,
soprattutto, se si tratta di un modello esportabile anche da noi.
Il programma del pomeriggio prevede la proiezione del cortometraggio realizzato dai progettisti di Coriandoline (“Il manifesto delle esigenze abitative dei bambini”); l’intervento di Luciano Pantaleoni, architetto ANDRIA (cooperativa di abitanti e progettista delle Coriandoline) dal titolo “Coriandoline: il quartiere amico dei bambini e delle bambine”; l’intervento di Pietro Leoni (coordinatore del Piano strategico del Comune di Rimini) dal titolo “Da Coriandoline a Rimini: il piano strategico”.
Perché Cristella dovrebbe andare a questo incontro?
Certamente per curiosità. Poi per un’ispirazione: anche lei, da bambina, disegnava spesso delle case. Col tetto a spiovente, la porta nel mezzo e due finestre di qua e di là, il sentiero, le aiuole, qualche albero, le colline. E oggi, all’età di cinquant’anni. una casetta come quella dei suoi disegni pastellati è tuttora il sogno di Cristella.
Avete presente la canzone? “Volevo una casetta piccolina in Canadà, con qualche…” Quella, proprio quella.
Chissà, forse nell’età del pensionamento – Re Consorte permettendo! – la nostra Reggia sarà proprio così.
Intanto, a Coriandoline la Casa Castello c’è.
E il bimbo che l’ha sognata la descrive così:
I cattivi in questa casa non ci entrano.
Primo perché è un castello
e loro hanno paura
e poi perché c’è tutto un muro di ferro intorno alla porta
e loro se spingono si fanno male e si pungono.
E’ bello vivere in un castello,
anche se piccolo,
perché ha delle forme tutte strane
e poi uno può fare finta di essere
un principe con il re e la regina.
A volte ci sono anche delle principessine che rompono.
nota di Cristella: non può essere che un maschietto, ad aver immaginato un Castello con delle principessine “che rompono”. Simpatico comunque, il bimbo, vero?
sicuramente un appuntamento interessante, soprattutto in questi anni dove si parla tanto di “città a misura d’uomo” ecco un esempio concreto che un mondo migliore è possibile…basta volerlo!!!
Peccato però che sabato pomeriggio io e Danda saremo impegnati con gli amici/amiche di ManiTese a Equamente… ci aspettiamo un resoconto delle idee e delle proposte emerse in questo incontro…e poi se ti va di passare in PIazza Cavour ci farebbe piacere scambiare 2 chiacchiere (scusate se vado un po’ fuori tema e faccio pubblicità).