T-ci pròpri un sgumbié (o una sgumbièda). Sei proprio uno sgombiato (o una sgombiata).
No, il suono non è lo stesso: uno può essere sgumbié solo in dialetto…
E’ un tipo disordinato, pasticcione, senza capo né coda. Anche simpatico.
Spesso spettinato (in effetti la traduzione che più si avvicina sarebbe ‘scapigliato’, ‘scompigliato’), vestito ‘purchessìa’ (quindi ancora più simpatico perché se ne frega dei conformismi e delle apparenze!), non si preoccupa della maglietta sgualcita o segnata da qualche macchia.
Uno spontaneo, ingenuo, senza orpelli e maschere. Ma dalle mille risorse nascoste.
Di sgumbié (o sgumbièdi) è pieno il mondo.
Par furtouna, verrebbe da dire…
E’ tipo il “babarel” (=babarello)?
Richy, babarèl non lo conosco… boh? Forse è tipico di Cattolica. Ho controllato anche sul dizionario di QUondamatteo, ma non l’ho trovato… Sorry
mah, sono parole che sento in casa, magari i miei le inventano : )
Sgumbiè per me si dice di persona che non sta bene, in particolare mal di stomaco o mal di pancia.
Ciao, la mia cara nonnina che era di Scandiano (RE), diceva sempre Sgarblon riferito ad un uomo e Sgarblussa riferito a noi bambine, hanno un significato o li inventava? Grazie a chi mi aiuterà