Accade abbastanza spesso che nell’impaginazione o nella titolazione dei giornali si incorra, più o meno consapevolmente, in situazioni imbarazzanti o del tutto comiche. Magari Cristella sarà esageratamente maliziosa (ricordate la faccenda “pezzi grossi” con Luca Cordero di Montezemolo?), ma quando, ieri, ha aperto il paginone de Il Sole 24 Ore (inserto “Rapporti. Emilia-Romagna“) non ha potuto fare a meno di sorridere.
L’argomento è “Nuova skyline per il lungomare romagnolo“. Si illustra uno dei tre progetti archystar che la città di Rimini ha commissionato per ridisegnare sé stessa.
Il lungomare progettato da Norman Foster è incentrato su un grattacielo (sì, un altro!) che, nelle intenzioni del noto architetto, dovrebbe ricordare le forme di una donna (forme felliniane, naturally). Struttura che diversi detrattori, nei mesi scorsi, avevano battezzato “il suppostone“, paragonandola alla torre di Londra (che certamente rende meglio l’idea…).
Comunque, dove sta il lato comico?
Presto spiegato: la metà bassa della pagina che ospita l’articolo sul quotidiano color salmone, nonché la gigantografia del suppostone riminese, è occupata da una pubblicità che, a caratteri cubitali, esordisce: “Emorroidi: ora la chirurgia non fa più paura!”
Volendo insistere con l’ironia, Cristella ha notato che anche alcune frasi del messaggio pubblicitario potrebbero essere collegate alle critiche di chi vorrebbe, per Rimini, interventi meno rivoluzionari e più conservativi.
Qualche esempio?
“Per trattamento mini-invasivo si intende un approccio chirurgico conservativo, vale a dire un intervento nel quale solitamente non vengono asportati tessuti: in tal modo si riescono a preservare le parti anatomiche deputate alla funzione della continenza.”
“Questi trattamenti ‘gentili’ riducono per quanto possibile i traumi dell’intervento stesso.”
“Queste metodiche poco invasive sono le più apprezzate dai pazienti, in quanto rispettose della fisiologia...”
E, per sorridere un altro po’, la conclusione.
“Un’elevata percentuale di pazienti trattati sino ad oggi riferisce con sollievo la propria soddisfazione nel riprendere le proprie attività lavorative e di svago.”
Ahhhhh, che sollievo e che soddisfazione, col Forster’s suppostone (fa pure rima!)…
Av salùt!