“E’ fiòl strusciòun” (il figliol prodigo). Questo titolo, nel lontano 1996, attirò l’attenzione di Cristella dalle pagine de Il Ponte. Agli inizi della svolta giornalistica, ancora nel pieno dell’entusiasmo di scrivere e dell’emozione di vedersi pubblicata, la regina rispose – attingendo alla memoria di bambina – con “Agli uraziòun de mi bà” (le preghiere del mio babbo).
Ricordando la “réchia matèrna, vècia sta fèrma” o il “domine subìsco” che il babbo infilava sorridendo fra un moccolo e l’altro – facevano tanto arrabbiare la mamma – e che forse aiutavano a sdrammatizzare certe situazioni di difficoltà che, ai tempi, erano piuttosto frequenti.
Ora Amos Piccini, autore dialettale riminese di lungo corso, ha pubblicato niente meno che “Gli Atti degli Apostoli” , anzi: “Fat e mirècul dj Apòstul”.
Su Youtube, per chi fosse interessato, c’è l’intervista a Piccini mandata in onda da Icaro Rimini Tv.
Av salùt!