Ci sono cose, nella memoria, che stanno nascoste per 30-40 anni e poi ritornano, come flash, quando meno te l’aspetti.

L’altro ieri una giovane collega mi seguiva, camminando verso l’uscita dell’ufficio, rimanendo piuttosto vicina e, m’è sembrato, col passo quasi sincronizzato.

Mi è venuto da ridere e le ho detto: “Ma cosa fai? La camminata Folonari?”

Proprio non so come ha fatto a tornarmi in mente con tanta precisione quel modo di dire che usavo e che mettevo in pratica, divertendomi un sacco, con le amiche, quando eravamo adolescenti.

Per ragioni anagrafiche la collega non ha mai sentito parlare di “camminata Folonari” e dunque m’è venuto qualche dubbio.

“Mah. Mi pareva fosse una pubblicità di qualche cosa da bere, con un omino piccolo che camminava stando attaccato ad uno molto più grande di lui…”

Dubbi chiariti da quella fantastica risorsa che è Youtube: non solo ho trovato l‘omino della Folonari (a proposito: era “il vino che costa solo mezzo bicchiere in più“, ma ci sono anche Calimero, l’uomo Cynar(“contro il logorio della vita moderna...”) e compagnia bella.

…e , dopo Carosello, a nanna!

No, Principesse, la mamma non è impazzita: sta solo ricordando la Tv di qualche anno fa, quando non c’era bisogno del telecomando perché c’erano solo due canali e il televisore, quand’era spento (molto tempo  più di oggi) veniva coperto con una tendina di stoffa perché non prendesse la polvere. Sembra impossibile, dite?

Eppure si viveva lo stesso!