Via Sacramora nel 1940: viaggio nella storia (e nella geografia) per imparare i soprannomi di Viserba

A proposito di soprannomi, di storia locale, di memoria… Con l’associazione L’ippocampo stiamo raccogliendo materiale (foto, testimonianze, racconti, libri, articoli) sulla storia di Viserba, i luoghi, i personaggi, e tanto altro ancora.

Ecco un prezioso documento che mi aveva fornito una decina di anni fa lo zio di Paolo (Augusto Morolli, classe 1932). Un elenco rimasto nel cassetto per tutto questo tempo… Ma ora, direi, è giunto il momento di dargli visibilità.

Si tratta di una lista di coloro che abitavano sulla via Sacramora negli anni immediatamente precedenti alla Seconda Guerra Mondiale. Lo zio scrive prima il soprannome del casato e poi il cognome (è risaputo che dalle nostre parti la gente si conosce per il soprannome…)

Per dare un’idea di com’era Viserba negli anni raccontati dallo zio, ecco due fotografie “da brivido”, tratte dal sito www.wikicity.info. Sono immagini aeree di Viserba mentre viene bombardata dagli alleati, anno 1943 o 1944 (anche se sulle foto c’è scritto 1945, data non corretta, visto che Rimini è stata liberata il 21 settembre 1944). Per orientarsi meglio, si prendano come riferimento il cimitero e la corderia (intatta). Belle foto, vero?

Un grazie particolare a Gigi, che le ha scovate e inserite nel suo sito insieme ad alcune notizie che gli ho fornito tempo fa.

Io non sono riuscita a copiare l’effetto in questo post, ma andando a guardare le foto direttamente su Wikicity si riesce anche ad ingrandirle con lo zoom e a curiosare nei particolari… Ho individuato il campo, allora senza case, dove oggi c’è la mia casa: qui, dove ora sono seduta al pc e, se guardo dalla finestra vedo il parco della Villa Carini, che nella foto, invece, c’è ed è ben visibile… In quella casa colonica lì di fianco, come scrive lo zio nell’elenco qui sotto, ci abitavano i Morolli, detti Pilincìn: lì, in quella casa, sono nati il babbo di mio marito e tutti i suoi fratelli.

Al momento della fotografia non so dove fossero (dovrò chiedere… forse, spero, erano sfollati da qualche altra parte).

L’idea che lì, in quelle fotografie, sotto quelle bombe che stanno piovendo dall’alto, ci sia parte della mia famiglia, il nonno delle mie figlie… mi fa un certo effetto: faccio fatica a trovare le parole per dire la mia emozione…


Dalla ferrovia Rimini-Bologna alla via Marconi (ex fabbrica Corderia).
Via Sacramora, lato  mare:
Brand (Brandi); Zuglien (Colonna); Ceschina, signore di Milano proprietario terriero, “pantira”, campo lavorato in ortaggi e grano (era un appezzamento di terreno diviso in pezzi di circa 3000 mq e affittato dai signori Ceschina alla gente del luogo per coltivazione di ortaggi e grano); Rusoin (Polverelli); Gurir (Fabbri);
Aneli (Anelli, operatore ecologico); Berlucin (Pironi); Angiulon (Borghini); Vanoin (Giovanardi, osteria, tabacchi, alimentari); Zigli (Cesari); Furtuna (Tosi); Fonte Sacramora – San Giuliano); Minoin (Betti); Gigiola (Garattoni); Palin (Sartini); Palin ad Rusul (Parma); Marchisen (Faini); Magioli (Maggioli); Zangri (Zangheri); Manghin (Bartolucci, falegname); Corbel (Corbelli); Zigercia (Selva); Giovagnoli (Giovagnoli); Bisugnen (Pagliarani); Brancon (Zangheri); Pirin (Lombardi); Pasuloin (Pasolini); Mazacris-cen (Bartolini); Ros (Rossi); Pavac (Ardini), Falpon (Rossi).

Via Sacramora, lato monte:
Burlon (Galvani), Brandin (Brandi, lavoravano il terreno agricolo posto sulla strada che porta all’entrata secondaria del cimitero, vicino alla vecchia chiesa chiamata ‘La Porticina’, serviva per l’entrata pedonale agli abitanti lato nord di Rimini); Quadriloin (Astolfi); Palamai (Giuglianelli); Giarin ad Palamaia (Giuglianelli, infermiere); Pavlet (Garattoni); Pirinela (Rinaldini, ferroviere); Barloin (Berlini); Duca (Pesaresi); Zamagna (Zamagni); Galli (Galli); Ruglin (Pesaresi); Belavesta (Bellavista); Laghi-Vanini (signori proprietari terrieri); Purzloin (Porcellini); Tonti (signore proprietario terriero); Pasquin (Ciclamini); Misiria (Donati); Burcet (Mengucci); Beloc (Pironi); Bason (Beletti); Miscela (Bezi); Murador (Muratori); Burc (Mengucci); Turini ad Pilincin (Morolli, falegname); Villa contessa Carini, signori di Roma, poi di Gattegno ebreo e successivamente di Cameo ebreo (oggi Villa Ombrosa, quasi rudere); Tugnin (Morri, custode Villa Carini); Pilincin (Morolli); Villa Morri (Morri, farmacista, proprietario terriero); Giani (Zamagni, custode Villa Morri); Bigiaia (Ceccarelli, carbonaio); Limpio (Bianchi, fabbro); Patot (Mazzotti); signori Pozzi (proprietario terriero, terreno per semina grano).

Nota di Cristella: il più curioso è Mazacris-cèn (ammazzacristiani); sarei curiosa di conoscere l’origine di questo soprannome!

10 pensieri su “Via Sacramora nel 1940: viaggio nella storia (e nella geografia) per imparare i soprannomi di Viserba

  1. Gabriella Ceccaroni

    Che lavoro meraviglioso stai facendo! Io non sono originaria di Viserba ma conosco tante “vecchie” famiglie, cercherò di dare una mano! Ciao

  2. chiara romagnoli

    che bello leggere su internet della mia famiglia! 🙂 sono una discendente dei pilincin (morolli) e ho passato l’infanzia in falegnameria… che bei ricordi..

  3. Marco

    Dopo via Palotta, andando verso Rimini, c’è via Cimarosa, dove vivevano i Bernardi del ramo detto dei “Flejna” (pavoncella). Probabilmente almeno 5 fratelli (non so di sorelle). Quello di mezzo era il mio bisnonno Giovanni, il primo era Angelo che potrebbe essere colui che chiamavano “Finoti” e di cui parla Elio Pagliarani. Pagliarani dice, se bene ricordo, che Finoti era un Bernardi della via Pallotta e che morì sotto i bombardamenti. Una persona da poco scomparsa disse che Fiboti era il fratello di “Zvan dei Flejna”, quindi mio bisnonno. Angelo Bernardi, stando alla tomba, è morto il 20/9/1944, giorno prima della liberazione di Rimini.

  4. Marco

    PS confermo che nell’atto di morte dello Stato Civile risulta deceduto per ferite riportate in azione di guerra (bombardamento).

  5. Marco

    Dalle ricerche più recenti il “ghetto dei Flejna” era ancora più verso Rimini di via Cimarosa, ovvero in via Montegrappa. Lì vivevano i fratelli del mio bisnonno e credo anche il mio trisavolo (Emilio detto anche Enrico) e fratello.
    Esiste la possibilità che sia stato addirittura il mio quadrisavolo Angelo a stabilirsi in quella zona. Angelo era nato a S. M. in Riparotta nel 1825 e morto nel 1871.

  6. Marco

    PS Angelo Bernardi era ancora soprannominato “Lacca” su alcuni atti giudiziari dello Stato Pontificio, italianizzato dal romagnolo “Laca” (con una sola “C”).
    Questo soprannome l osi trova anche in alcuni documenti di Bernardi di paesi dell’entroterra.
    Probabilmente è il soprannome più vecchio. Vennero ribattezzati Flejna, probabilmente, proprio quaelli del ramo che si trasferì in quella zona al confine con Rivabella, sotto la parrocchia delel Celle.
    Stando alle mie ricerche, Angelo potrebbe essere il primo Bernardi nato a Viserba, il padre Nicola si trasferì in zona (prima a S. M. in Riaprotta) che era ancora, probabilmente un bambino, insieme al nonno Antonio. Prima si trovavano a S. Lorenzo a Monte (colle di Covignano). In ogni caso. però, stando ai documentio ritrovati all’Archivio di Stato, vivevano nelle proprietà del Signor Luigi Ferrari che credo fosse il nonno ed omonimo del Luigi Ferrari che dà il nome alla piazza.

  7. Laura

    Buongiorno, la signora Pozzi Attilia ved. Avoni era appartenente alla famiglia Pozzi di Viserba? Sto cercando notizie su di lei. So solo che si era sposata a Rimini il 15 febbraio 1943. Qualcuno ha notizie? Grazie

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.