Sabato 7 agosto alle 21.30, in piazza Pascoli, il Comitato Turistico e l’associazione “L’Ippocampo Viserba – Laboratorio Urbano della Memoria” proporranno una serata di spettacolo intitolata “Viserba si racconta. Immagini e storia della Viserba di un tempo”.
Un “C’era una volta” dedicato ai turisti più affezionati, ma anche ai concittadini: quasi un talk show di casa nostra.
Intervallati da momenti musicali, si alterneranno storie, letture di poesie, proiezioni di video e di immagini, rievocazioni di mestieri caratteristici, interviste a personaggi significativi e ricordi di concittadini famosi.
Sul palco della piazza centrale del paese andrà in onda Viserba e la sua gente. Il passato e il presente, fra leggende (come quella delle sabbie mobili del Surcion tratta dagli scritti del professor Enea Bernardi, che sarà letta da tale Cristella), poesia (con la presenza del famoso poeta Elio Pagliarani), arte e tanto altro. Non mancheranno alcuni invitati di prestigio, che saranno una sorpresa sia per i villeggianti che per i residenti.
Prossimamente, su questo schermo, il resoconto della serata, sperando che Cristella e gli altri ippocampini non vadano in panico di fronte alla platea… la piazza di Viserba in agosto (diverse età, provenienze e “sensibilità”)… è un salto nel buio, un vero azzardo!
Intanto, per chi fosse curioso:, ecco qui di seguito la storia delle origini de L’Ippocampo Viserba. Materiali e aggiornamenti nel blog e nel sito dell’associazione
L’Ippocampo Viserba. Storia delle origini
Siamo nati d’inverno nel cuore di Viserba. C’era solo il nome, insieme alla neve.
Ma era già un programma: “L’IPPOCAMPO. Laboratorio Urbano della Memoria”
Il logo dell’associazione, opera del designer Nicola Sammarini, nasce da uno studio accurato. Anzitutto dalla ricerca di un segno che, in forma stilizzata, riassumesse quegli elementi – per così dire – atavici del luogo: Viserba e l’intento che muove la ricerca in un nome che fosse insieme significato e significante.
Il mare, la sabbia, la memoria…
L’Ippocampo, infatti, è parte del cervello. Localizzato nella zona mediale del lobo temporale, svolge un ruolo importante nella memoria a lungo termine e nella navigazione spaziale. Gli esseri umani e gli altri mammiferi possiedono due ippocampi, uno in ogni emisfero del cervello. Nell’essere umano ha una forma curva e allungata, che ispirò ai primi anatomisti l’immagine di un cavalluccio marino. Il nome, infatti, deriva dal greco (hippos = cavallo, campos = mare).
Dalla fusione ricercata di questi elementi ha origine il cavalluccio marino, ritratto in blu (il mare) e giallo (il sole, la sabbia) in un logo moderno, schietto ma raffinato, con un progetto innovativo delle forme e una relazione corretta con il nome.
Sul finire dell’inverno siamo diventati un’associazione regolarmente registrata
Con statuto, programma e attività (quasi) a regime.
Scopo e finalità di Ippocampo è la salvaguardia, la valorizzazione e la promozione del territorio su cui opera, Viserba e dintorni, attraverso lo strumento della memoria.
Una memoria che non significa nostalgia, ma patrimonio collettivo, data base, archivio di tutte le informazioni di un territorio, dalla sua origine, che indichiamo essere, per scelta di un preciso inizio, il 1830.
Per questo è nato www.ippocampoviserba.it la pubblicazione on-line che raccoglie il lavoro dell’associazione come Laboratorio Urbano della Memoria.
I Soci Fondatori, sono suddivisi in due gruppi di lavoro:
Il Comitato Scientifico ha il compito di ricercare e studiare le fonti, valutare scegliere e proporre gli argomenti storici: fatti, luoghi e personaggi.
La Redazione ha il compito di creare le pagine di www.ippocampoviserba.it
Raccogliendo interviste, realizzando servizi, ordinando tutta la storia di Viserba e dintorni dal passato al presente al futuro … in una sorta di enciclopedia virtuale.