La preghiera dell’alfabeto.
Un contadino povero, nel rincasare la sera tardi dal mercato, si accorse di non avere con sé il suo libro di preghiere. Al suo carro si era staccata una ruota in mezzo al bosco ed egli era angustiato al pensiero che la giornata finisse senza aver recitato le preghiere.
Allora pregò in questo modo: “Ho commesso una grave sciocchezza, Signore. Sono partito di casa questa mattina senza il mio libro di preghiere e ho così poca memoria che senza di esso non riesco a formulare neppure un’orazione, ma ecco cosa farò. Reciterò molto lentamente tutto l’alfabeto cinque volte e tu, che conosci ogni preghiera, potrai mettere insieme le lettere in modo da formare la preghiera che non riesco a ricordare.”
Disse allora il Signore ai suoi angeli: “Di tutte le preghiere che oggi ho sentito, questa è senz’altro la più bella, perché è nata da un cuore semplice e sincero.”
(A. De Mello, La preghiera della rana, vol. I, Paoline, Milano 1989, 25-26).
veramente bellissima
nella sua breve e semplice pochezza di parole rende davvero la preziosità della preghiera a DIO che nasce spontanea dal cuore
buon fine settimana cristella mia