Una donna minuta, dal sorriso dolce e la lingua sciolta. La signora Maria Giovanna Giudice ha la vista velata, ma la parlantina non le manca, anche se si esprime solo in dialetto.
“L’italiano lo capisce, ma non lo parla”, traduce la nipote Valeria, 65 anni, figlia unica dell’unica figlia. Da 25 anni Valeria e il marito Giancarlo sono gli angeli custodi di questa nonna da record.
Sì, perché Giovanna, ex staffetta partigiana residente a Lumellogno, frazione di Novara, coi suoi quasi 110 anni è di certo una delle italiane più anziane. “Nella nostra provincia è la seconda – spiegano i nipoti – C’è una signora di Verbania che ha 111 anni. Però lei è in ricovero, vuoi mettere?” Giovanna, invece, vive a casa sua.
“Curata come una principessa”, sottolinea chi la conosce. scusate se è poco!
E’ nata il 28 settembre 1901, sotto Papa Leone XIII, primo anno del regno di Vittorio Emanuele III. Tempi duri, col 50% di italiani occupati in agricoltura e tanti costretti ad emigrare. Un quotidiano costava 5 centesimi di lira, un litro di latte 13 centesimi. Chi immaginava, allora, di vedere un uomo sulla luna?
Sabato, all’ora dell’aperitivo, Cristella ha incontrato la super nonna all’hotel Aurora di Viserba (che ha una bella storia, vedi immagini d’epoca sul sito del’associazione Ippocampo Viserba), che da dieci anni è la meta per i suoi quindici giorni di relax in riva al mare Adriatico. Qui, inutile dirlo, è la mascotte di tutti, dai gestori ai clienti.
Ma perché ha scelto Rimini?
“Per cambiare aria e perché si sta bene – risponde – In più, qui vive il mio unico pronipote, figlio di Valeria. Bisognerà pure venire a vederla, ogni tanto, la mia bis-bis-bisnipotina viserbese di appena due anni!”
Da una nonna così dolce è d’obbligo farsi raccontare la storia del secolo.
“La prima automobile: che stupore quando ho visto un carro che andava senza le bestie che lo tiravano!”
E poi gli anni passati nella vigna a fianco del marito Pavlin, quelli coi piedi a mollo nelle risaie a fare la mondina. Ma non erano lavori malsani? Pare proprio di no. “Si stava all’aperto e si faceva del moto”, spiega Giovanna.
Allora è questo l’elisir di lunga vita?
“Forse. Ma anche il mangiar bene – aggiunge Valeria – La nonna ha sempre onorato la buona cucina. Pure ora. Da un anno non tollera più il gelato, ma non rinuncia al salame della Duja, specialità novarese conservata nello strutto. Merito degli ingredienti genuini? Chissà.”
E quand’è in vacanza?
“Sarà per il cambio d’aria o per la bravura del cuoco dell’albergo, ma qui la nonna mangia primo, secondo e dolce, mentre a casa si limita un po’.”
Giovanna si sposta in carrozzina, ma riesce anche a fare qualche passo, se appoggiata.
A Viserba basta attraversare la strada per scendere in spiaggia. A Novara si va tutti i giorni al parco e al circolo sociale. Ogni tanto una capatina dal parrucchiere.
Al pomeriggio riceve le amiche. Un club di ragazzine, età media sugli ottanta. “Quante chiacchiere! – sorride Valeria – specialmente quando le lascio sole e non posso ascoltarle.”
Quest’anno Giovanna racconterà alle amiche che a Rimini il Comune l’ha premiata e che l’hanno messa pure sul giornale.
Intanto, sotto lo sguardo affettuoso di Grazia e Sergio Guidi, proprietari dell’hotel Aurora, la famigliola domenica ha caricato le valige in auto. Senza dimenticare di prenotare per il 2012.
“Perché a nò pròpria voia de murì: devo vedér come va a finìr e mond!”
Cristella, intanto, prenota un posto a casa di Valeria e Giancarlo (e all’hotel Aurora, naturalmente!).
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