Osta, quanti rusghini ci sono nell’aria, nella politica non solo riminese…
Rusghìn, cioè rosichino, da rosicare (così lo definisce Gianni Quondamatteo); irritazione della gola.
Quel qualcosa che si sente in gola, vuoi alla vigilia dell’infiammazione, vuoi perché è asciutta, vuoi perché si sono ingeriti cibi grassi. Ed è per quest’ultima ragione che si dice “dam da bév” (dammi da bere) oppure “dam un pèz ad méla, ch’a manda zò e’ rusghìn” (dammi un pezzo di mela, in modo che riesca a mandar giù il rosichino).
Ma rusghìn significa anche quel che resta dell’astio, del risentimento: “l’ha ancora una muliga ad rusghìn, l’ha un rusghìn ch’un vò andè zò” (ha ancora un po’ di rosichino, ha un rosichino che non riesce a mandar giù).
Quest’inverno sono andato dal dottore per il mal di gola. Quando ho cercato di spiegargli quello che sentivo, usando il più possibile una terminologia medica, mi ha chiesto: “ti senti il rusghino?”. 🙂
vedi, Riccardo? ho ragione io: certe cose si dicono solo in dialetto 😉