Un regalo speciale e originale a soli 10 euro?
Eccolo!
Adattissimo per mamme, nonne e zie e per chiunque ami le tradizioni, la Romagna, il dialetto.
Il mio libro “Trama e ordito” si può acquistare qui: Continua a leggere
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La Terra delle Acque, i suoi volti, le storie, i luoghi… Ieri oggi e domani.
“Vis a Vis” è la nuova rivista, di cui sono “capo redattore” – uauh! – Continua a leggere
Parole parole parole… dedicate da Cristella al Re Consorte e proposte in una piccola pubblicazione, nonché declamate al microfono dall’autrice, sabato 15 settembre 2012 nell’ambito di “Banchintempo“, la seconda Giornata Nazionale delle Banche del Tempo che si è tenuta a Rimini.
Il tema era: il tempo nella poesia (e, in questo caso, nella vita di tutti i giorni, da oltre trent’anni).
“Allegro non troppo”
E’ danzando col pentagramma che oggi ti penso.
E canto la nostra sinfonia
dipinta a quattro mani
con pennelli trovati per strada.
Tempi e colori
prima grigi, poi brillanti.
In crescendo.
Adagio. Piano. Andante con moto.
Con te,
dal primo abbraccio dei vent’anni
danzo la vita sul minuetto.
Con passi scanditi
da ritmo mai mesto.
Più spesso molto marcato,
se non proprio tempestoso.
Poetico con delizia,
questo chiedo per domani.
Ancor meglio se allegro (non troppo, però).
Giuseppe Argenziano, 75 anni, è un pensionato che ama la poesia.
Laureato in geologia, ha insegnato al liceo scientifico di Termoli (CB) e poi, per 10 anni. all’Istituto Professionale Alberti di Rimini. Abita a Santa Giustina ed è socio della Banca del Tempo Q5 di Rimini.
Nella 4^ edizione del premio letterario “Città di Corridonia”, dal titolo “Voci della nostra gente”, è stato segnalato come autore in rappresentanza della Romagna, per la poesia, “Ricordi”, dove Argenziano racconta di un amore vissuto da giovane..
Ma a Cristella piace molto anche “Ti voglio così come sei”, poesia dedicata alla moglie Maria Maura, anche lei socia della Banca del Tempo.
Ti voglio così come sei (di Giuseppe Argenziano)
Se tu fossi
quella che io direi dovresti essere
non saresti
quella che tu sei.
Mi fai soffrire
mi fai star male
mi fai impazzire,
ma cosa sarei io
se tu non fossi
quella che tu sei.
Che vita sarebbe la mia
che angoscia sarebbe per me.
Che cosa io farei
se tu non fossi
quella che tu sei.
Ti amo
e sei la sola.
Ti adoro.
Ti voglio per me.
Sei gioia
vita
chimera.
Sei
quella che tu sei
e sei la mia unica donna.
Venerdì 20 luglio 2012, alle 21.30 in piazza Pascoli a Viserba, l’attrice/cantante Liana Mussoni, accompagnata dalle musiche di Tiziano Paganelli e con intermezzi di Mario Bianchini, porterà in scena “L’orologio di Talacia”.
Lo spettacolo racconta la curiosa storia di Gennaro Angelini, detto “Talacia” (n. 1874 – m.1956) contadino semianalfabeta e genio inventore. Nell’arco di più di trent’anni costruì una meravigliosa “macchina del tempo”, che suscitò l’interesse anche di giornalisti stranieri e su cui l’Istituto Luce girò un documentario.
L’orologio di Talacia, lungo sei metri e perfettamente funzionante, era costituito da ingranaggi ricavati da pezzi di legno, arcolai, catene di bicicletta, corde. Segnava minuti primi e secondi, quarti, mezzore, ore, giorni, settimane, mesi, stagioni, anni ordinari e bisestili, fasi lunari, costellazioni, lustri, decenni, secoli, millenni.
La fantastica creatura, crescendo un pezzo alla volta, stava appesa alla stalla, convivendo col placido ruminare dei buoi, nella casa colonica a fianco della chiesa di San Martino in Riparotta, il borgo sulla via Emilia da cui ha avuto origine Viserba e da cui dista un paio di chilometri.
Liana Mussoni nel suo spettacolo sa evocare l’atmosfera di quei tempi e la magia della storia di questo geniale inventore naif.
Lo spettacolo è organizzato dall’associazione “Ippocampo Viserba” (Laboratorio Urbano della Memoria), con la collaborazione di Playa Tamarindo, alcuni alberghi della zona, Comitato Turistico, parrocchia di Viserba Mare.
L’ingresso è libero.
Per il pomeriggio di domenica 22 luglio, dalle 16 alle 19, i soci di Ippocampo organizzano una visita guidata alla chiesa di San Martino in Riparotta, dove il parroco don Danilo, con la collaborazione del Met (Museo degli Usi e dei Costumi della gente di Romagna) di Santarcangelo è riuscito a riportare l’orologio che per diverse ragioni era stato smontato e trasferito in altra sede.
Per le visite “libere”, la sagrestia è aperta ogni domenica mattina.
Per eventuali prenotazioni tel. 0541 740602.
Quidi seguito, un bell’articolo di Marzia Mecozzi (dal sito di Ippocampo Viserba).
L’orologio di Talacia. La ricerca del Tempo nella stalla di Angelini Continua a leggere