“Carlo Ardini nato e sempre vissuto a Viserba, ha insegnato nella scuola elementare per trentotto anni.
Non c’è altro da esibire nel curricolo della sua vita”, scriveva nel risvolto del suo romanzo “La pesca reale”, pubblicato nel 2001.
Una prosa decisamente piacevole e curata, la sua, con molti riferimenti, più o meno velati, a personaggi, luoghi e avvenimenti della nostra Viserba.
Il racconto “Sic transit”, ad esempio, ci porta indietro di diversi decenni, forse un secolo. La spiaggia, le ville, i loro ricchi ed eleganti proprietari, la servitù, i pescatori…
Due personaggi di questo racconto, la signora e la giovane cameriera, potrebbero benissimo essere le due figure che camminano sulla spiaggia viserbese in una delle tante fotografie d’epoca presenti nell’archivio de l’Ippocampo. Viste di spalle: la padrona in accappatoio chiaro e lunghi capelli sciolti sulle spalle, la ragazza al suo servizio con la divisa nera, il grembiulino bianco e l’involto con le cose della signora.
Sì, sono proprio loro: la spregiudicata “femme fatale”, emule di Lady Chatterley,che va incontro al suo Olinto e la ragazzotta “agghindata con grembiule di satin nero, crestina e pettorina”.
Buona lettura!
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