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Anche se “solo” a livello locale (ma neanche tanto): Cristella in TV!

Gulp! Cristella in Tv! Cristella in Tv!

Nonostante l’esperienza non sia nuova (ricordate gli strozzapreti vincenti alla Prova del Cuoco, in diretta il 6 gennaio 2006?) un po’ di emozione c’è: cosa mi metto, come mi trucco, e se mi manca la voce? A domani sera.. Spérema bén! Continua a leggere

Toc toc. Chi è? Il pino della casa di fronte

Carla e Daniele sfrattati dal pino

Questa mattina, quando un grande pino è crollato sul suo tetto, la mia amica Carla sul primo momento ha pensato allo scoppio della caldaia. Non erano ancora le nove e mezzo: una folata di vento più forte delle altre in questo lunedì di Pasqua dal carattere autunnale ha rivoluzionato i programmi della famiglia di Carla Ricci e Daniele Franchini. “Ci attendono i parenti per un pranzo in campagna, ma pensiamo proprio di non poterli raggiungere”, raccontano sconsolati, con piumino e ombrello, mentre i pompieri stanno cercando di mettere in sicurezza la loro abitazione. I vigili del fuoco, chiamati dalla proprietaria della casa di fronte alla loro, sulla via Burnazzi, sono accorsi con due mezzi nel giro di mezzora.

Il tratto di strada in questione da anni è oggetto di polemiche proprio per la presenza di grosse radici Continua a leggere

Vecchia Romagna: i giorni in cui comandava Barabba

Il giovedì santo i contadini erano soliti legare con delle funi i tronchi degli alberi, poiché ritenevano che così facendo “quando quegli alberi fioriranno, ogni fiore produrrà un frutto” . Si dice, infatti, “i lìga” (cioè “allegano“).

Da questo giorno fino al momento in cui le campane vengono liberate la tradizione popolare consigliava di non lavarsi gli occhi, poiché in questo modo si manterrebbero sani e acquisterebbero migliore e più intensa forza visiva.

Slegate le campane, e celebrandosi la Messa, quando il sacerdote pronunzia sursum corda i contadini vanno alla pila dell’acqua santa a bagnarsi gli occhi”.

Intant che al campan i ha lighè

i tu occ no ti lavè.

Intanto che le campane sono legate/non ti lavare gli occhi.

Il giovedì santo, dopo il mattutino, i ragazzi raccolti in chiesa e muniti di grossi randelli picchiavano sul pavimento e sui banchi gridando:
Batì Giuda traditòr

ch’l’à tradì e’ nòst Signòr,

battete Giuda traditore/che ha tradito nostro Signore.

Nello stesso giorno, quando si legavano le campane, i contadini incominciavano a fare la cosiddetta “trapassata”, cioè stavano a digiuno finché le campane non venivano sciolte.

Per tutto il tempo in cui le campane restavano legate si diceva: “E cmanda Baraba” (comanda Barabba). Durante questi giorni non si poteva fare il bucato, ma il giovedì o il venerdì santo si imbottigliava il vino buono perché riuscisse spumeggiante. Il venerdì santo non ci si poteva pettinare perché il farlo avrebbe portato disgrazia.

Par la mort de Signurèn

i cavel no stev a ptnè;

zovna o vecia ch’l’as pnarà

i su cavel i cadrà.

Per la morte del Signore/non statevi a pettinare i capelli;/giovane o vecchia che si pettinerà/i suoi capelli cadranno.

Altre curiosità romagnole nel post “Verso Pasqua” sul blog La campagna appena ieri.

Il Comune di San Clemente premia chi scrive in dialetto nel nome di Giustiniano Villa

Cristella (anzi, Bèla Burdéla) ha ricevuto questo commento da un estimatore di Giustiniano Villa e della sua poesia.

Un copia-incolla su www.cristella.it è d’obbligo, anche perché l’augurio finale “buon tutto a tutti voi” ci rende questo Claudio immediatamente simpatico.  🙂

Buongiorno,

mi chiamo Claudio Casadei e vivo a San Clemente. Mi scuserete se mi inserisco nei vostri dialoghi, ma trovare qui il nome di Giustiniano Villa mi ha fatto estremo piacere perché conosco la sua opera e sono convinto che il suo valore “giornalistico” sia di gran lunga superiore al valore letterario. Villa era una voce libera e impegnata, un po’ controcorrente e vicina a chi nella maggior parte dei casi non sapeva ne leggere ne scrivere. Nel suo nome San Clemente, nonostante il disinteresse di tutte le istituzioni locali, da diciotto anni organizza un premio di poesia e zirudela dando spazio a tutti coloro che vogliono parteciparvi raccogliendo poi tutte le opere in concorso in un libricino regalato agli autori e a disposizione per gli interessati. Per i vincitori invece un piccolo premio in denaro e un trofeo opera del maestro Umberto Corsucci. Ho pensato che tra coloro che frequentano questo blog ci potesse essere qualcuno interessato a partecipare, sapete com’è, la speranza è l’ultima a morire. Si possono ottenere informazioni nel Comune di San Clemente al numero 0541 862421 , oppure Claudio Casadei dalle ore 19,00 alle 21,00 al numero 339 48 58 903. Scusate ancora la mia intromissione e buon tutto a tutti voi.

Un’altra figlia, un’altra laurea…

Uno dei sogni realizzati di Princess Number One

24 marzo 2010, Tor Vergata. Scienziata da 110 fresca fresca dilaurea

Seconda laurea in casa Morolli in appena quattro mesi: si parte per Roma, a condividere con Princess Number One discussione e proclamazione.

“Scienziata”, dice lei. Tesi tecnologica sulle sigle dei telefilm americani.

E, come Dora/Dorothy nel Fantastico Mondo di Oz, stage in corso “over the Rainbow”: la produzione del film delle Winx che uscirà presto (gli studios romani si chiamano, appunto, Rainbow). Destino di un nome?