Archivi categoria: Parole in Libertà

Ma voi, ve la ricordate la “camminata Folonari”?

Ci sono cose, nella memoria, che stanno nascoste per 30-40 anni e poi ritornano, come flash, quando meno te l’aspetti.

L’altro ieri una giovane collega mi seguiva, camminando verso l’uscita dell’ufficio, rimanendo piuttosto vicina e, m’è sembrato, col passo quasi sincronizzato.

Mi è venuto da ridere e le ho detto: “Ma cosa fai? La camminata Folonari?” Continua a leggere

Federico Fellini oggi avrebbe compiuto 90 anni. L’omaggio di Rimini

“Bevete più latte, il latte fa bene…”, è la filastrocca di Rota che oggi ha invaso le strade di Rimini. E’ l’omaggio che Provincia e Comune hanno voluto allestire per celebrare l’anniversario del genio riminese.

“Bevete più latte, il latte fa bene”

Guarda le immagini: rivivi l’atmosfera felliniana di Rimini (dal sito de Il Resto del Carlino)

In tutta Rimini da stamattina risuona un insolito coro: “Bevete più latte, il latte fa bene…”. E’ la rivisitazione del tema dell’episodio ‘Le tentazioni del dottor Antonio’ (dal film ‘Boccaccio 70’) ed è l’omaggio che Provincia e Comune hanno voluto allestire in occasione del novantesimo anniversario della nascita di Federico Fellini. La filastrocca musicale è stata composta da Nino Rota (‘Bevete più latte’ che nella pellicola ossessionava il protagonista Peppino De Filippo) resa celebre anche per le successive interpretazioni,  l’ultima per ordine cronologico degli Avion Travel. Continua a leggere

Guido, Giustiniano e la strega Cristella

In effetti potrebbe avere ragione l’amico Kikko, che proprio ieri di là, su Face Book, ha scritto che Cristella è una “vera strega”.

I fatti: “cosa posso scrivere questa sera sul blog?”, si chiedeva la Regina qualche minuto fa.

“Potrei utilizzare qualche brano dell’intervista a Guido Lucchini che andrà sui giornali nei prossimi giorni”, si è risposta, pensando che così la “fatica” si sarebbe limitata ad un semplice copia-incolla.

E, appena aperto il blog, cosa trova? L’ultimo commento: un certo Glauco (benvenuto!) che apprezza il fatto di aver trovato in rete una zirudèla del poeta-ciabattino Giustiniano Villa.

Allora, perché Cristella sarebbe una strega? Ecco la risposta: un’anteprima dell’intervista fatta ieri al commediografo in dialetto di San Giuliano Mare (anzi, della Barafonda!). E’ tutto copyright di Cristella, deve ancora uscire sui giornali. Colleghi giornalisti, non copia-incollate, a’m arcmànd: ricordate che le streghe possono essere vendicative!

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De porci tenendis: quando a Rimini il maiale di S. Antonio vagava libero per la città

Sant’Antonio fa il dottore, fa il dottore al suo animale, chi lo prega non fa male…

Ha il suo posto d’onore, nel calendario, il 17 gennaio, quindi fra qualche giorno. Al suo nome sono intitolati paesi, chiese, piazze. In Italia è molto venerato, soprattutto nelle campagne. E pensare che si tratta di un extracomunitario, essendo nato in Egitto (chissà come la pensano i “credenti” che votano Lega?).

Sant’Antonio Abate aveva la sua immaginetta in ogni stalla o ricovero per animali, essendo, appunto, venerato come e’ dutor d’al bes-ci (il dottore delle bestie). L’iconografia medievale tendeva a raffigurare il Santo vestito da frate, con il campanello, il maiale (gli altri animali compariranno dopo) e il “fuoco di Sant’Antonio”, il simbolo del fastidioso herpes zoster degli uomini che i frati antoniani curavano proprio con il grasso dei suini conventuali, liberi di vagare anche per le strade urbane alla ricerca di cibo, spesso al suono di una campanella in mano a un religioso questuante.

Questo (di poter allevare i porci nelle città) era un privilegio antico, secondo alcuni statuti risalente al 1095, confermato con bolla papale nel 1523.  Anche negli Statuti Comunali riminesi si parla di questa eccezione:

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Il “ragazzo Elio”, da Viserba

Mio articolo pubblicato sul bisettimanale Il Ponte di oggi. L’intervista risale agli inizi di settembre, e ne avevo già fatto cenno in un precedente post.

Elio è uno dei maggiori lirici italiani. I ricordi e il romagnolo.

Pagliarani con la moglie Cetta (a ds, seduta accanto a lui) e l'amica di famiglia Maria

A Viserba può capitare di incontrare un signore dall’aspetto elegante a passeggio con la moglie, seduto al tavolino di un bar o sotto l’ombrellone con un libro in mano. Ma a chi verrebbe in mente che quell’uomo dai capelli bianchi sia uno dei più importanti poeti italiani, esponente di spicco della neo-avanguardia del Novecento? Riservato ma non scontroso, Elio Pagliarani, abituato a platee letterarie di prestigio, ogni anno torna per le vacanze estive nella natìa Viserba, che lasciò all’età di 18 anni per l’avventura milanese.
Trasferitosi a Roma nel 1960 (dove vive tuttora con la moglie Cetta Petrollo, scrittrice e giornalista, nonché direttrice della Biblioteca Vallicelliana), il poeta non ha mai reciso il cordone ombelicale che lo lega alla terra delle origini.
Sorride e si commuove, nel ricordare mamma Pasquina che, Continua a leggere