Archivi categoria: Parole in Libertà

Il primo dell’anno incontri una donna? Che disgrazia!

A grande richiesta… ecco a voi le antiche usanze romagnole del 31 dicembre e del primo gennaio.
Da notare, nelle ultime righe di questo post, l’origine della poca considerazione per le donne che esiste tuttora.

Vabbè, Buon Anno a tutti. Alle donne in particolare!

Testo tratto da Gianni Quondamatteo e Giuseppe Bellosi, Romagna Civiltà. Vol. I – Cultura contadina e marinara, Grafiche Galeati Imola, 1977.

L’ultimo giorno dell’anno le donne Continua a leggere

Alòura? Ac-sé, veh! Cioè: economia della conversazione alla riminese

Da “La piada nella roccia”, di Paolo Cananzi (1993, Guaraldi ed.)

Il riminese è pigro dal punto di vista semantico; povero dal punto di vista sintattico: ti guarda, ti riconosce e ti dice “ALLORA?”; che vuol dire “Ciao, come stai? La famiglia tutti bene? Il lavoro? Cosa fai, che non ti si vede mai in giro?”

E l’altro, se è riminese anche lui, risponde “COSI’, VEH!”, che alla lettera significa “Sto così, guarda; così come mi vedi. Puoi trarre le tue conclusioni. Sai come va il mondo, la vita è dura per tutti, voglio dire che va tutto bene, ma potrebbe anche andare meglio.”

Le vie di Rimini sono tutte un continuo “Allora?”, “Così, veh!”

E’ ciò che si può definire come “Economia della Conversazione”.

Le strade riminesi

Lasciamo stare questa mattina, che per un dito di neve caduta durante la notte la città è rimasta bloccata e per fare 4 km c’è voluto un’ora e un quarto… Ma il pericolo sulla Statale 16 è quotidiano.

La nuova rotatoria fra la via Emilia e l’Adriatica invece di snellire il traffico crea un ‘imbuto’ veramente pericoloso. Se va bene ora ci vuole un quarto d’ora di fila per un pezzo di strada che prima si faceva in due minuti. Con tutte le conseguenze che ne derivano. Oltre al tempo inutilmente perso, infatti, il pericolo più grave è che prima o poi succeda qualche incidente.

Viserba-Rimini passando dalla Statale 16: sono anni che faccio la stessa strada tra le 7.30 e le 8.30 del mattino. Quest’estate, con i lavori per la rotatoria con la via Emilia, ci sono stati molti rallentamenti del tutto comprensibili. Ma ora, a cantiere chiuso, ogni giorno riscontro un grave problema che sicuramente si ripercuote sulla viabilità cittadina, perché immagino che altri, come me, abbiano più volte provato percorsi alternativi andando così ad intasare ulteriormente le vie interne. Ma cosa succede in quel tratto di strada? All’altezza del cavalcavia della Scm (ma talvolta anche prima, già a Viserba) ci si trova di colpo la fila delle auto dirette verso Riccione ferme nella corsia di sorpasso. Siccome la corsia di destra è libera – e comunque nessun cartello o segnale orizzontale spiega cosa succede – molti ci si infilano ugualmente, salvo poi rientrare più avanti, nei pressi della rotonda, quando si rendono conto che quella direzione era solo per chi deve girare verso Bologna. Oltre… all’incazzatura per chi si era messo regolarmente in fila e si vede malamente ‘sorpassato’ da destra (prima o poi finirà in rissa), il problema reale è che esiste il pericolo di venire tamponati da chi, auto e Tir, magari a velocità sostenuta, arriva da dietro. Tanto più che col cavalcavia un po’ in curva la visibilità in quel tratto è molto limitata. Ma la rotonda non doveva servire a migliorare la viabilità?

Don Pino. Il tuo urlo di dolore è preghiera!

Non è facile trovare le parole giuste quando si perde un amico.

don pino
La mattina di lunedì sette dicembre, all’Hospice di Savignano dove era ricoverato da qualche settimana, si è spento don Pino Zoffoli, 71 anni, attualmente parroco di Sant’Egidio di Cesena.
Don Pino ha sofferto molto a causa di un tumore che lo aveva colpito diversi anni fa e che era tornato dopo un periodo di tregua.

Don Pino è stato il parroco della mia adolescenza, a Gatteo a Mare, dove arrivò nel 1974 (il trasferimento a Cesena è del 1996). E’ stato guida e amico negli anni fondamentali della mia vita.

Incarnava, anche fisicamente, la figura di Baloo, l’orso saggio del Libro della Giungla: ai ragazzi delle parrocchie in cui è stato (Macerone, Gatteo a Mare, Sant’Egidio) ha fatto conoscere l’esperienza dello scoutismo, i Focolari di Chiara Lubich, il Rinnovamento nello Spirito.

Don Pino era anche un sacerdote che conosceva l’importanza della comunicazione: il suo“Foglio di collegamento”, bollettino parrocchiale settimanale, è al 13° anno di vita ed è consultabile anche dal sito della parrocchia di Sant’Egidio. I numeri degli ultimi mesi hanno pubblicato il toccante diario della malattia, con i momenti di sconforto e le preghiere di don Pino sacerdote/uomo e di tanti suoi amici.

In luglio scriveva: Continua a leggere

Ah, che principesse!

Ah, che principesse!

Una delle cose più belle, per una mamma, è vedere i suoi figli andare d’accordo. Saperli complici, amici, solidali…

Quando Dora mi ha inviato il video montato per la proclamazione di laurea della “sorellina” Cinzia, ho pensato solo questo, orgogliosa come non mai. Felice per il filo che le lega.

Beh, inutile negarlo: queste sò soddisfazioni!