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“Il male curabile”: Cucuzza e il suo libro a Rimini

Michele Cucuzza e il dottor Alberto Ravaioli 1 giugno 2012 - Day Hospital Oncologico di Rimini

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Un amico dell’Oncologia Riminese. Così si può definire, senza paura di sbagliare, il noto giornalista televisivo Michele Cucuzza, che ieri ha presentato il suo libro “Il male curabile” proprio nei locali del Day Hospital Oncologico inaugurato il giorno prima presso l’Ospedale Infermi.

Cucuzza conosce da tempo il progetto della nuova struttura, avendola visitata anche durante i “lavori in corso” in occasione di precedenti tappe in città.

Il libro, edito da Rizzoli, trasmette speranza già dal titolo e racconta la sfida al tumore di Mauro Ferrari, matematico italiano trapiantato negli Stati Uniti. Una battaglia che prende il via dopo la morte per tumore, ad appena 32 anni di età, della moglie Marialuisa, madre dei suoi tre figli.

Questo momento che nella vita di altri avrebbe segnato la fine, per Ferrari è la partenza per una grande impresa. Lui non è medico, essendo laureato in matematica. Ma dalla morte della moglie si  dedica anima e corpo alla battaglia contro il cancro, che affronta con un approccio assolutamente originale basato sull’applicazione delle nanotecnologie alla medicina. Ghiandole artificiali capaci di rilevare il cancro e somministrare autonomamente il medicinale; nanovaccini che risvegliano il sistema immunitario; diagnosi effettuate attraverso una semplice analisi delle proteine; robot chirurghi e sofisticati manichini-pazienti su cui fare pratica.

Non è fantascienza, ma solo una parte di quanto si sta sperimentando al Methodist Hospital Research Institute di Houston, Texas, diretto da Ferrari, che spiega: “Con la chemioterapia solo una cellula medicinale su 100 mila raggiunge il bersaglio. Noi lanciamo minuscoli missili multistadio simili a quelli usati nei programmi spaziali, carichi di farmaci che centrano solo le cellule tumorali senza disperdere sostanze tossiche nell’organismo”.

In questo appassionato reportage Michele Cucuzza racconta del suo incontro a Houston col professore e la sua équipe di giovani collaboratori provenienti da tutto il mondo. Matematici, chimici, biologi, ingegneri e medici coalizzati nella missione comune di sconfiggere il cancro. Una finestra aperta sul futuro della scienza medica, ma anche su una realtà, quella americana, che punta enormi risorse pubbliche e private sulla ricerca e sull’innovazione. Al contrario di quanto accade nel nostro Paese.”

Proprio su questo aspetto dei finanziamenti per la ricerca e la cura, a Rimini Cucuzza ha elogiato la realtà locale, dove il Day Hospital Oncologico rappresenta un fiore all’occhiello della sanità pubblica, mentre negli Stati Uniti si tratta di realtà private e quindi accessibili a pagamento.

“Sembra di stare in America, non a Rimini: questo è un bellissimo esempio di interazione fra pubblico, privato, banche, aziende – ha detto il giornalista – E, soprattutto, cittadini e i tanti volontari dell’Istituto Oncologico Romagnolo che conosco e vedo qui presenti numerosi.”

Anche Cristella c’era. Che si scusa con Michele per essere uscita prima della conclusione dell’incontro (“per non farsi mancare niente”, c’era un giovane medico, un po’ troppo sincero, che in un ambulatorio a qualche metro di distanza, lì all’Ospedale, l’aspettava per accertamenti urgenti e non prorogabili… Sob!).

“Hai visto, Alberto, che ce l’abbiamo fatta?”

E’ commovente ed emozionante, la testimonianza di Stefano Vitali, presidente della Provincia di Rimini, registrata in questo video.

Stefano è testimonial nel senso vero della parola.

Cristella ha vissuto l’iter della costruzione del nuovo Day Hospital Oncologico dalla prospettiva di semplice volontaria dell‘Istituto Oncologico Romagnolo.
E oggi, con infinito orgoglio, può affermare che…
un mattoncino l’hanno messo su anche Paolo e Cristella, con la “militanza” volontaria vecchia di quasi 20 anni con l’Istituto Oncologico Romagnolo…
Sono queste, le cose importanti per la città e per il nostro futuro.
Grazie a tutti! Dai medici agli operatori, a chi fa ricerca, ai bellissimi amici volontari, a chi si traveste da befana, a chi fa il clown, a Patch Adams (quello vero!), alle psicologhe, a chi organizza eventi, a Vinicio, alla Silvana, l’Atalia, Alberto, eccetera eccetera eccetera.

A chi sponsorizza con 400mila euro, a chi compra un’azalea per 15 euro e a chi ha comprato “Trama e ordito”.
Ma, soprattutto, a chi ci crede…

Fra sole e luna: eclissi all’alba di Ferragosto

Il rastrello fra le mani e la carriola poco distante. Il bagnino romagnolo, coi suoi gesti lenti, è una presenza rassicurante, non solo per Cristella.

Rivabella, 15 agosto 2011, ore 6.15: il sole di Ferragosto.

Anche questa mattina è proseguita la cura senza farmaci che dura da circa un mese: passeggiata sulla battigia di Rivabella, fra qualche banda di giovani assonnati reduci dalla notte in discoteca e   qualcuno che sta ancora dormicchiando sulla brandina “presa a prestito”. Alcuni, seduti sugli scogli, attendono il sole che sorge.

Dall’altra parte, verso il fronte degli alberghi del lungomare, c’è ancora la luna piena alta in cielo.

Ecco, poco dopo le sei la luce rosa all’orizzonte è bucata dall’arancione. I gridi dei gabbiani salutano il sole.

Mentre Cristella, lentamente, entra in acqua e con qualche bracciata gli va incontro.

… impagabili, questi bagni all’alba nell’acqua limpida e fresca…

Buon Ferragosto a tutti da Rimini…

Vieni in vacanza a Viserba e camperai 110 anni

 

Una donna minuta, dal sorriso dolce e la lingua sciolta. La signora Maria Giovanna Giudice ha la vista velata, ma la parlantina non le manca, anche se si esprime solo in dialetto.
“L’italiano lo capisce, ma non lo parla”, traduce la nipote Valeria, 65 anni, figlia unica dell’unica figlia. Da 25 anni Valeria e il marito Giancarlo sono gli angeli custodi di questa nonna da record.
Sì, perché Giovanna, ex staffetta partigiana residente a Lumellogno, frazione di Novara, coi suoi quasi 110 anni è di certo una delle italiane più anziane. “Nella nostra provincia è la seconda – spiegano i nipoti – C’è una signora di Verbania che ha 111 anni. Però lei è in ricovero, vuoi mettere?” Giovanna, invece, vive a casa sua.
“Curata come una principessa”, sottolinea chi la conosce.  scusate se è poco!
E’ nata il 28 settembre 1901, sotto Papa Leone XIII, primo anno del regno di Vittorio Emanuele III. Tempi duri, col 50% di italiani occupati in agricoltura e tanti costretti ad emigrare. Un quotidiano costava 5 centesimi di lira, un litro di latte 13 centesimi. Chi immaginava, allora, di vedere un uomo sulla luna?
Sabato, all’ora dell’aperitivo, Cristella ha incontrato la super nonna all’hotel Aurora di Viserba (che ha una bella storia, vedi immagini d’epoca sul sito del’associazione Ippocampo Viserba), che da dieci anni è la meta per i suoi quindici giorni di relax in riva al mare Adriatico. Qui, inutile dirlo, è la mascotte di tutti, dai gestori ai clienti.
Ma perché ha scelto Rimini? Continua a leggere

Claudia e Denis… Dalla Romagna a New York per il sorriso di Nicole

Claudia e Denis sono due giovani sposi residenti a Ruffio, un paesino nei dintorni di Cesena.

Con tenacia stanno combattendo, insieme alla loro “polpetta”, una battaglia molto dura. Devono, vogliono, ce la faranno!

Con la loro bambina in questo momento sono a New York da due mesi. Hanno dovuto lasciare i loro posti di lavoro. Prima di partire hanno insegnato ai nonni ad usare internet, per potersi sentire ogni sera tramite Skype e raccontare i progressi nelle fisioterapie, la gentilezza, la disponibilità e la professionalità delle operatrici e dei medici americani (che in un certo senso li hanno adottati), la vicinanza con le altre famiglie italiane con cui condividono questo estenuante e costosissimo viaggio della speranza…

L’anno scorso, per il primo ciclo di cure in camera iperbarica negli Usa, hanno speso tutti i soldi che avevano ottenuto dalla banca grazie ad un mutuo. Poi, con grande dignità, si sono decisi a chiedere agli amici e ai conoscenti di sostenerli nelle spese per realizzare il loro sogno e aprire una sottoscrizione per Nicole.

In Romagna – e non solo – è partita una gara di solidarietà per aiutare questa giovane famiglia: nei negozi di un grande centro commerciale ci sono cassettine per la raccolta fondi, tv locali e giornali hanno preso a cuore la loro storia, associazioni e privati organizzano spettacoli e occasioni varie per raccogliere sostenitori e aiuti…

Ieri a Rimini c’è stata una partita di calcio per Nicole, organizzata dalla Proloco del Ghetto Turco (un quartiere cittadino)… Insomma, amici di Cristella, potete dare una mano a spargere in rete la storia della piccola Nicole e dei suoi coraggiosi e fantastici giovani genitori?

Nel sito che hanno aperto c’è il racconto della loro vicenda, le foto, i progressi, i contatti…

Cercate anche il gruppo di Face Book “La Piccola Nicole”: lì Claudia e Denis stanno tenendo un diario dalla clinica americana dove si trovano ora con la loro bimba.

Ecco la storia, dalla home page del loro sito.

Nicole è nata a Cesena il 25 marzo 2008. E’ una bambina di 2 anni che, a causa di una complicazione durante il travaglio, ha riportato danni neurologici. Questo suo danno le impedisce di muoversi e comunicare come tutti i bambini della sua età.

Fortunatamente in America esistono diversi centri che praticano ossigeno terapia e fisioterapia intensiva che permettono ai bambini come Nicole di curarsi.

La terapia consiste nell’introdurre i pazienti in camera iperbarica, far respirare loro una quantità maggiore di ossigeno e dare quindi la possibilità ai neuroni dormienti di risvegliarsi lentamente.

Dopo aver effettuato un’ora di iperbarica si passa alla fisioterapia, che viene praticata in maniera intensiva 5 giorni alla settimana per circa 2 ore al giorno.

Il centro che noi abbiamo avuto l’onore di conoscere si trova nello Stato di New York si chiama Valley Health & Hyperbarics. Siamo stati lì per sei mesi, dando così alla piccola la possibilità di praticare ben due cicli di terapie.

Nicole è migliorata, noi siamo veramente contenti dei tanti piccoli, ma importantissimi, passi che ha fatto. Ed è proprio per questo motivo che vorremmo tornare in America, per poter dare a nostra figlia la possibilità di migliorare sempre di più.

Purtroppo però queste cure hanno dei costi elevatissimi. Per permettere alla nostra Stella di brillare necessitiamo di € 300.000,00.

I primi due cicli li abbiamo pagati caricandoci di un mutuo. Ora però le nostre risorse economiche sono finite e chiediamo aiuto a

tutti per poter esaudire il sogno di una bellissima bambina che come tutti merita una vita serena.

Aiutateci a far ritrovare la luce a Nicole!!!

Grazie di cuore