Nata nelle campagne di Sala di Cesenatico (a due passi dalla seconda casa di Franca Rame e Dario Fo), cresciuta a Gatteo a Mare, vivo a Viserba, in zona Sacramora, dal 1983, anno del mio matrimonio con Paolo.
Ho due figlie: Dora, nata nel 1986, e Cinzia, nata nel 1987. Da settembre 2014 sono nonna felice di Federico.
Da gennaio 2021 faccio parte della categoria dei pensionati. Per più di 41 anni ho lavorato al Centro per l’impiego (prima a Gatteo, poi a Rimini) accogliendo chi è in cerca del lavoro. Frequentazione quotidiana con vecchie e nuove povertà che ha forgiato il mio carattere.
Sono giornalista pubblicista, per passione e divertimento, dal 1996.
Una scoperta avvenuta per caso e in età matura, in un particolare momento della mia vita, grazie a don Piergiorgio Terenzi, intellettuale raffinato, giornalista e direttore emerito, nonché fondatore, del settimanale della diocesi di Rimini “Il Ponte” (vedi racconto “Giornalista per caso”).
Ho pubblicato i primi articoli proprio sul Ponte, seguito a ruota dal quotidiano Il Resto del Carlino. Sono queste le principali collaborazioni che seguo tuttora. Sporadicamente ho pubblicato interventi anche su altri periodici locali (Chiamami Città, Rimini In Magazine, Ariminum).
I miei argomenti preferiti riguardano storia e tradizioni locali, poesia e teatro dialettale, iniziative del quartiere di Viserba e della zona di Rimini Nord in generale, volontariato e mondo dell’associazionismo, terza età, infanzia, sanità, mondo sindacale e del lavoro.
Dal 2006 sono direttore responsabile di RiminiAil Notizie, semestrale della Sezione Provinciale di Rimini dell’Associazione Lotta contro le Leucemie-Linfomi e Mieloma. Dal 2012 sono capo redattore del semestrale “Vis a Vis – storie e volti dalla terra delle acque”, espressione dell’associazione culturale Ippocampo Viserba (Laboratorio urbano della memoria), di cui sono un socio fondatore.
Ho scoperto che la scrittura è un’ottima terapia contro la malinconia.
Forte di questa convinzione, ogni tanto amo vestire i panni di Regina Cristella di Sacrabionda: scrivo favole che racconto poi nelle scuole elementari o in piazza e altri luoghi pubblici.
Non disdegno il travestimento in Befana nelle piazze pubbliche di Rimini e di Viserba, in occasione di feste organizzate da associazioni benefiche e parrocchie.
Oltre a diversi racconti e poesie pubblicati qua e là, ho pubblicato due volumi: “Trama e ordito, mamme che tessono la vita”, nel 1999, e “Cristella, regina dei libri”, nel 2000.
Ho partecipato, come ospite, a diverse trasmissioni televisive locali.
Il 6 gennaio 2006 ho partecipato, in diretta e vincendo tre a zero, alla trasmissione di Raiuno LA PROVA DEL CUOCO, proponendomi come concorrente con la preparazione degli strozzapreti romagnoli.
In seguito a questa esperienza ho caricato su youtube due video, girati da mia figlia Dora: Gli strozzapreti di Cristella e la Vera piada sfogliata riminese, che stanno battendo record di visualizzazioni da tutto il mondo.
Nel 2013 e nel 2014 ho registrato, per Icaro TV di Rimini, otto puntate della trasmissione LA PARANANZA (presenti anche sull’omonimo canale youtube), dove propongo altrettante ricette della tradizione romagnola.
Nel 2016 sono stata ospite in quattro puntate della trasmissione UN POSTO A TAVOLA di TVL di Pistoia, sempre con ricette tradizionali, diffusa anche su Icaro TV di Rimini e sulle reti nazionali aderenti al Consorzio di tv locali CORALLO.
Ciao, volevo chiedeti se c’è una pentola specifica per cuocere le cantarelle? Grazi. Ciao
ciao Stefania.
va benissimo una larga padella col fondo antiaderente.
tradizionalmente le nostre nonne le cuocevano sopra al “testo” che in Romagna si usa per cuocere la piada.
Salve,
mi chiamo Massimo Manenti e sono un siciliano trasferito a Riccione nel 2005!
Mia moglie è romagnola e suo padre, mio suocero, è un RICCIONESE DOC!!!
Mio suocero mi ha chiesto di trovargli su internet il testo della poesia di Giustiniano Villa: ” Serva sua signor padron… “.
Vi prego… potreste darmi un link in cui cercare?
RINGRAZIO ANTICIPATAMENTE PER LA CORTESE ATTENZIONE.
Distinti saluti.
Massimo Manenti
buongiorno, Massimo,
nel sito del COmune di San Clemente c’è uno spazio dedicato al concorso di poesia dialettale dedicato a Giustiniano Villa. Anch’io ho scoperto con grande piacere che sono stati qui pubblicati anche i testi dellezirudelle. L’incipit “Serva sua dor padron” è comune a più di una zirudella, penso che troverà quella che si ricorda suo suocero fra quelle il cui titolo inizia con “Dialogo…” o “Contrasto”. Trova l’elenco nel seguente link.
http://www.sanclemente.it/personaggi-giustiniano-villa-il-poeta-ciabattino/
felice di esserle stata utile. cordiali saluti. Cristella
Sono di Cesenatico, classe 1938. Ricordo due parole dialettali udite spesso dalla nonna di mia moglie, di Viserba: panazòla e crialès (scritte come le ho udite). Mi piacerebbe sapere qual’è il loro preciso significato letterale. Stimo che Lei mi possa aiutare. Ringrazio per l’attenzione e saluto cordialmente.
Buonasera, iorgio.
Non conoscendo ilsignificato delle due parole, ho fatto un’indagine su Facebook.Mi hanno risposto due viserbesi, ma solo per “panazola”, per “criales” rimane un mistero…
Ecco le informazionic he ho raccolto:
Gianfranco Pacassoni: Panazola equivale a qualcosa di leggero, impalpabile che non conta
Verther Ermeti: La “panazola” e’ la “crea” della sarda (i piccoli della sarda) – la parola, solitamente viene da noi usata per definire “cose di piccola entita’ – di piccolo peso – quindi di scarsa importanza”
saluti cordiali
da Cristella
Brava, cose interessanti che tengono vive e solide le nostre radici.
La SAVARNEDA mi ha fatto venire in mente dolorosi ricordi.
Avrei bisogno di far controllare alcune frasi in dialetto riminese scritto.
Chi mi potrebbe aiutare?
Amos Piccini?
Grazie! Per lo scritto penso che Piccini sia il più disponibile, dovresti trovarlo sull’elenco telefonico. At salut!
Carissima,
ho 73 anni, ho passato le mie più belle estati da bambino e adolescente a Viserbella negli anni ’50 e ’60, quando sento certe parole, la mente di affolla di ricordi, tutti belli.
Per esempio: un amore nato sulla pista da ballo del “Cavalluccio Marino “ di Torre Pedrera ( Gabriella di Verona, dove sei?); le serate al cinema “Arena Adriatica” di Viserbella, che si concludevano con panini appena sfornati dal locale fornaio e una gran bevuta alle “sabbie mobili” (lo sballo non si usava ancora, quindi né alcol né droghe, solo risate!); le serate passate nella stradina sabbiosa sul retro del “Garden Ceschi” a rubare un po’ di musica e ballare di nascosto; ma sopra tutto le colazioni della Pasticceria Succi, quella mitica dove la Nonna Succi produceva dei bomboloni di sogno, così buoni non ne ho mai più trovati!
Già adulto, se mi trovavo in zona, portavo sempre a casa per i miei figli giganteschi vassoi di quei bomboloni, li ricordano ancora.
I Succi hanno chiuso dopo la morte della Nonna, li ha rimpiazzati un’ottima ditta, ma la magia di quei bomboloni è andata persa. C’è ancora qualche pasticceria all’altezza del passato?
Un abbraccio
Giovanni. Bologna
Sono un collega de La Stampa di Torino dopo 38 anni in pensione. Esiste ancora qualcuno o qualcosa interessati a tener vivo il ricordo di Viserba? A me l’impegno non dispiace e credo sia bello (e giusto) creare una “tribù” di persone che, da villeggianti, hanno conosciuto quella realtà. Io sono stato nel periodo da 1961 al 1967, alla pensione Mimosa e dal bagnino Morolli.
Grazie e buona giornata
mi scuso per il ritardo nella risposta. Oramai le aggregazioni passano sui social: su fb va molto il gruppo SEI DI VISERBA SE…2.0.
Anch’io, ormai, perdo molto tempo sui social a scapito del blog. Purtroppo. é uno dei motivi del mio ritardo nella risposta. Il bagnino Morolli era Adelmo o suo fratello Bruno? Erano cugini di mio suocero. Saluti da una Viserba assolata e accaldata.
Cristina