Sugli usi e pregiudizi del giorno di San Michele
da “Agenda storica 1999”, a cura di Maurizio Matteini Palmerini (Pietroneno Capitani Editore, Rimini).
Le ore del giorno, in questo periodo, cominciano vistosamente a diminuire, e, nella giornata di San Michele, tradizionalmente, cessava ovunque l’usanza della merenda pomeridiana.
Questa usanza aveva accompagnato quotidianamente, dal mese di maggio, tutti i lavori agricoli. La tradizione popolare riteneva che il tempo atmosferico del giorno della festività dell’Arcangelo Michele sarebbe durato fino a Natale, se non addirittura tutto l’inverno: se era freddo o pioveva, l’inverno sarebbe stato davvero rigido, ma se invece era una bella giornata si credeva che fino a Natale sarebbe stato bello.
Queste credenze sono state fissate anche in alcuni proverbi:
San Michel porta la brenda in zil
San Michele porta la merrenda in cielo
San Michìl quand l’è arivè
int l’invéran t’at sì cazè
Quando San Michele è arrivato
nell’inverno ti sei cacciato.
Quand San Michìl l’è arivé
la lòma t’è da impié.
Quando San Michele è arrivato
devi accendere il lume.
Se sa’ Michìl u s’ bagna al j èl
e’ piov séna a Nadèl.
Se San Michele si bagna le ali
pioverà fino a Natale.
E’ dé ‘d San Michìl
s’l è bon temp
i puret i sta aligrament
parché un inveran bon e vnirà
e de fred in s’murirà.
Il giorno di San Michele
se è bel tempo
i poveracci stanno allegri
perché un inverno buono verrà
e dal freddo non si morirà.
A Santarcangelo di Romagna, a due passi da qui, sono giorni di festa. La “Fiera degli uccelli”.