In qualche angolino della memoria di Cristella bambina c’è un’immagine che ha come sfondo la spiaggia senza ombrelloni di Gatteo a Mare. Ragazzi e uomini del paese (Nicio, Alvaro e gli altri vicini, che ora non ci sono più) facevano la pesca alla tratta. Il ricordo è piuttosto sfumato (sono passati più di quarant’anni!), ma affiorano bagliori d’argento (probabilmente i pesci guizzanti catturati), gambe secche e nude, voci ritmiche e odori forti…
La pesca alla tratta non viene più praticata da tempo, è vietata. D’altronde, chi la farebbe, oggi? Diversi l’ambiente e la generosità del mare, diverse le persone.
Come patrimonio culturale e antropologico ogni anno la tratta viene rievocata a Cesenatico (registrata anche in questo servizio del TG3 Regionale).
A Viserbella ci si può documentare visitando il Museo della piccola pesca e delle conchiglie, gestito dall’Associazione E’ Scaion.
Ecco come viene spiegata la trata nel Dizionario Romagnolo Ragionato di Gianni Quondamatteo: Continua a leggere