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Sant’Antonio: fra sacro e profano con le “baffone” di Fellini

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Se domani qualcuno passasse in piazza Tre Martiri, in pieno centro storico a Rimini, potrebbe imbattersi in una scena per certi versi somigliante a uno dei quadri cittadini dipinti da Federico Fellini nel film “Amarcord”.

Nel giorno di Sant’Antonio Abate, protettore degli animali, si usa ancora portare i propri amici a quattro zampe al Tempietto del Bramante per la tradizionale benedizione da parte dei frati Paolotti. Continua a leggere

Nicole, Nilde e quella che Santantanchè non è

Siamo donne o “mogli di”?

A me sembra molto umiliante, per la dignità delle donne, il fatto che alcune di noi si debbano far ri-conoscere attraverso il cognome del marito. E ancor di più la cosa mi fa incavolare se questo coniuge è, da tempo, un ex.  Continua a leggere

Ebbene sì: torno su Raiuno. Che emozione!

 

Ragazzi, questa è la favola di Cristella che continua!!!

Due mamme riminesi in diretta su Raiuno

Venerdì 18 marzo, su Raiuno, due signore riminesi rappresenteranno tutte le mamme emiliano-romagnole durante la puntata speciale del quiz “L’eredità” programmata nell’ambito delle celebrazioni per i 150 anni dell’unità d’Italia.

La trasmissione condotta da Carlo Conti andrà in onda dopo il Tg, in prima serata, col titolo “L’Eredità, speciale Fratelli di test”. La formula sarà un po’ diversa da quella pre-serale: oltre a dieci vip, infatti, a sfidarsi su storia e avvenimenti degli ultimi 150 anni saranno quattro categorie di italiani, che i produttori reputano rappresentativi della Nazione: gli alpini, i cuochi, gli agricoltori e le mamme.  

Per tenere alto l’orgoglio di quest’ultimo gruppo da Rimini partiranno Albertina Fattori, di San Giuliano Borgo (parrucchiera in pensione, maestra di macramè e vicepresidente dell’associazione Rimini Ricama) e Maria Cristina Muccioli, di Viserba (impiegata provinciale, giornalista pubblicista e scrittrice).  

“La Rai ci ha individuato appena una settimana fa attraverso internet Continua a leggere

Violette: forti e caparbie anche se ignorate e calpestate

Anche se questa mia poesia è stata citata altre volte sul blog, oggi ho più di un motivo per riproporla. Innanzitutto l’otto marzo è stata letta da tre attori, anche loro dipendenti della Provincia di Rimini, durante i tre incontri augurali con le impiegate dell’Amministrazione organizzati dal Presidente, dagli Assessori e dalla Consigliera delegata alla Pari Opportunità Leonina Grossi. Grazie alla bravura di questi tre “dicitori” il mio mazzolino di violette ha acquistato in profumo ed è stato molto apprezzato da tutti.

Se non bastasse, proprio oggi, andando in stazione per acquistare i biglietti per Roma (…e questa è una grande grande sorpresa che racconterò domani), ho notato, sul muro dove tutti appoggiano le biciclette, questo quadretto. Non ho potuto resistere. L’ho fotografato.

violette alla stazione di Rimini

Ma queste violette, quanto sono forti e caparbie????

Volevo un mazzolino di violette Continua a leggere

Una télaragna, un pidriùl ad sàida…

Questa la devo raccontare.

Qualche mese fa insieme ad alcune amiche sono andata a cena al ristorante La Sangiovesa, a Santarcangelo. Oltre a proporre un menu della tradizione romagnola, il luogo, ideato e progettato con l’aiuto del “solito” Tonino Guerra (scrivo così perché ultimamente Tonino è molto presente in questo blog) contiene diversi oggetti di arredamento, libri, opere del poeta. Anche le tovagliette di carta gialla poste sotto al piatto di ogni commensale riproducono le sue poesie. Presa dall’atmosfera romagnola, ho voluto far bella figura con le amiche iniziando a leggere ad alta voce i versi scritti sulla tovaglietta della mia vicina. Tutto bene: non ricordo quale fosse, ma era un testo piuttosto breve.

Poi passo a quella sotto al mio piatto: una poesia che non conoscevo, sebbene sia stata pubblicata nel 1976.

Ebbene, ormai avevo iniziato e non potevo interrompermi… Ma più andavo avanti, più le “ragazze” mi guardavano con aria stupita e i vicini di tavolo ancora di più. Insomma, in un modo o nell’altro sono riuscita ad arrivare alla fine.

Ma sicuramente la mia faccia era diventata rossa, che più rossa non si può!

Eccola. Buona lettura 😉

Cantèda Vintiquàtar

La figa l’è una telaragna Continua a leggere