Anche quest’anno Viserba accoglie per le ferie estive il “suo” poeta.
Elio Pagliarani, uno degli ultimi esponenti della Neoavanguardia del Novecento, fondatore del Gruppo 63 e tanto altro ancora, sta infatti trascorrendo le vacanze insieme alla moglie Cetta nella sua casa in riva all’Adriatico. Non tutti lo riconoscono…
Nella piazza centrale, qualche sera fa, qualcuno gli si è avvicinato quasi timidamente… semplicemente per stringergli la mano.
Nella sua opera “La ballata di Rudi” Pagliarani ha descritto, con le tinte e i ritmi della sua poesia (“un rapper di neoavanguardia”, lo ha definito un critico) i luoghi e le persone di Viserba, la sua terra.
“Le sue liriche hanno raccontato i cambiamenti suoi e del suo paese (o meglio i suoi paesi-paesaggi) dagli anni ’50 al 2005. Nei suoi scritti musicalità, tensione lirica e l’intenzione di narrare si condensano in una dimensione epica e drammaturgica.”
Uno dei paesi-paesaggi è proprio la nostra, la sua, la mia Viserba.
Un esempio? La spiaggia e il sole discreto, “che non fa rumore”.
Elio Pagliarani
La “La ballata di Rudi” (1995)
VI. A spiaggia non ci sono colori
A spiaggia non ci sono colori
la luce quando è intensa uguaglia
la sua assenza
perciò ogni presenza è smemorata e senza trauma
acquista solitudine
La parole hanno la sorte dei colori
disteso
sulla sabbia parla un altro
sulla sabbia supino con le mani
dietro la testa le parole vanno in alto
chi le insegue più
bocconi con le mani sotto il mento
le parole scendono rare
chi le collega più
sembra meglio ascoltare
in due
il tuo corpo e tu
ma il suono senza intervento è magma è mare
non ha senso ascoltare
Il mare è discreto il sole
non fa rumore
il mondo orizzontale
è senza qualità
La sostanza
è sostanza indifferente
precede
la qualità disuguaglianza