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La storia di Viserba scritta nella vecchia Corderia

Una pagina intera. Non speravo tanto!
Quando, l’altro ieri, ho proposto al direttore de Il Resto del Carlino di Rimini un pezzo sulla vecchia Corderia di Viserba, non speravo certo in una pagina intera del giornale, con tanto di fotografie.
Oggi la quarta pagina è quasi tutta mia!
Qualcuno riderà di questo mio entusiasmo… Eppure questi, secondo la filosofia di Regina Cristella, sono tocchi di bacchetta magica.
Non mi faranno ricca, ma gratificano alquanto.
Riporto qui di seguito i testi integrali che avevo preparato in prima battuta e che poi, nella parte storica, ho dovuto giustamente tagliare (sennò ce ne sarebbero volute due, di pagine). Questione di moduli: chi è del mestiere può comprendere.
Peccato solo che il giornale stampato non abbia le prerogative del web: qui, infatti, potete vedere tutta l’area ripresa dal satellite, mentre qui una serie di fotografie secondo me meritevoli di essere esposte in una mostra ad hoc (di Jguana Jo, che ancora non conosco).

So che ogni tanto passa da questo blog qualche amministratore del mio quartiere e della città: fateci un pensierino, alla mostra storica nella “Nuova Corderia”, se mai ci si metterà d’accordo su come dovrà essere… Continua a leggere

Ma a lei, signora, cosa manca?

Ho appena aggiunto nei miei link preferiti il blog della Principessa sul Pisello, una bella ragazza che vive nel regno della Valscrivia.

Come Regina Cristella, l’ho incontrata solo pochi giorni fa in uno dei miei peregrinare in rete e mi ha subito incuriosita. Scrittura ironica e leggera, ogni tanto ti stordisce con un bell’affondo.

Intanto, per conoscerla un po’ anche voi, leggetevi questa cronaca (vera) di una normale e tranquilla giornata nel suo castello, Villa Arzilla.

Ciao, principessa Marina. Come nelle migliori cartoline: “baci da Rimini”. 

“Come vi ho già detto, qui a Villa Arzilla (per le puntate precedenti vd. nelle categorie), c’è sempre un gran via vai: studenti di musica che vengono un po’ da tutto il mondo per studiare canto con mio padre e mia zia, amici miei, amici e parenti dei miei genitori e, naturalmente, infermiere e medici per me. In queste due categorie si annoverano i più disparati elementi: l’oculista che mi porta i libri da leggere, il dietologo che mi parla d’arte e di Genoa, il dermatologo che sentenzia “tutti dobbiamo morire” e le espertissime e affettuose infermiere del servizio sanitario che mi portano peluche e buonumore. Proprio da una delle infermiere, in una fredda nevosa giornata, mi arrivò il seguente sms: “oggi ti porto un medico giovane e bello”. L’occasione era ghiotta e, nonostante il cuore irrimediabilmente impegnato, non potevo mancare al gustoso invito: cambio di camicia e di pannolone, passando dalla versione ascellare a quella baby, pettinata veloce, zaffata di profumo e occhio, quello ancora buono, languido. Ora, come avrete capito, la maggior parte dei medici che mi frequentano, viene, più che altro, per farsi una cultura medica, poiché io sono una sorta d’enciclopedia vivente per la quantità di sfighe e di patologie che assommo. Il Dottor F., effettivamente raro esemplare del genere maschile, assai affascinante e simpatico, dichiarò subito, bontà sua, di essere venuto solo per conoscermi (che, in poche parole vuol dire che voleva vedere da vicino la “rarità”medica!) e per sapere se avevo bisogno del suo aiuto, occupandosi lui di “terapia del dolore”. Provvedendo io, immantinente, a fare i debiti gesti scaramantici, sotto le coperte, sbattendo il mio occhio buono, scrivendo sul pc, lo rassicurai che, per il momento, non soffrivo di dolori e che, in ogni caso, lo avrei tenuto presente. La gaia conversazione si spostò poi su altri argomenti, allietata dalla presenza dei miei genitori e dalle due garrule infermiere, una delle quali, sicuramente, invaghita del doctor (stile E.R). Preso dalla foga della sua conversazione e affascinato dalla sua stessa voce, il novello Gorge Clooney, si sbizzarrì  con una domanda di carattere social-altruistico che segnò la sua rovina: ” Ma a lei, signora, cosa  manca?” Il silenzio cadde sugli astanti: tutti mi guardavano sorridenti e trepidanti mentre, solo il volto di mia madre, lasciava trasparire l’orribile presentimento che solo un cuore di mamma ha.  Con calma, pregustando la mia gioia, presi a scrivere, e sul video, campeggiò la mia risposta Cosa mi manca? S-C-O-P-A-R-E!”  Il Dottor F. sta ancora ridendo…”   

Cari lettori, vi posso contare?

Ogni tanto un po’ di sana gratificazione fa bene alla salute, no? Almeno per me.

Dopo quasi tre mesi dalla creazione del blog vivo ancora la fase esaltante, come avessi fra le mani un nuovo giocattolo. Mi meraviglio di ogni novità e di qualsiasi funzione e marchingegno che giorno dopo giorno vado a scoprire.

Il mio webmaster, attualmente in vacanza dagli studi romani, pasticcia di là, all’altro computer e “strolga” sempre cose nuove per questa mamma grafomane.

Ieri mi ha regalato il contatore delle letture per ogni post. Ecco, come per magia, ora sotto al titolo appare un numerino: sono le persone che hanno letto i miei interventi. Al netto. “Cioè – mi spiega l’esperta – abbiamo tolto le mie e le tue letture, mamy, che da sole farebbero spallare la calcolatrice!” Carina, vero?

Naturalmente il conteggio parte da ieri… Quindi, direi che non mi posso proprio lamentare! E il webmaster, con la sua sfera di cristallo, riesce anche a capire da dove vengono queste visite. E qui c’è un’altra sorpresa: numerosi lettori vengono da fuori, non sono navigatori conosciuti. Sarà il motore di ricerca, saranno le parole-chiave giuste? Boh?

Il fatto è che questo giocattolo mi affascina. Mi piace anche lo scambio fra blogger, come quello con Kikko, con Antonio, con Placida Signora, che visito quotidianamente e spesso mi ispirano commenti.  

Un solo rischio per Maria Cristina: non riuscire più a schiodarsi dal PC. Oggi è domenica e a Rimini c’è il sole. Forse sarebbe meglio andare al mare… Però non amo troppo la calca preferragostiana. E, d’altronde, di là in cucina il pranzo è nel forno e posso controllarlo anche da qui (dall’odore…).

Per Cristella, invece, nessun rischio: è la favola che continua…