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Alòura? Ac-sé, veh! Cioè: economia della conversazione alla riminese

Da “La piada nella roccia”, di Paolo Cananzi (1993, Guaraldi ed.)

Il riminese è pigro dal punto di vista semantico; povero dal punto di vista sintattico: ti guarda, ti riconosce e ti dice “ALLORA?”; che vuol dire “Ciao, come stai? La famiglia tutti bene? Il lavoro? Cosa fai, che non ti si vede mai in giro?”

E l’altro, se è riminese anche lui, risponde “COSI’, VEH!”, che alla lettera significa “Sto così, guarda; così come mi vedi. Puoi trarre le tue conclusioni. Sai come va il mondo, la vita è dura per tutti, voglio dire che va tutto bene, ma potrebbe anche andare meglio.”

Le vie di Rimini sono tutte un continuo “Allora?”, “Così, veh!”

E’ ciò che si può definire come “Economia della Conversazione”.

Le strade riminesi

Lasciamo stare questa mattina, che per un dito di neve caduta durante la notte la città è rimasta bloccata e per fare 4 km c’è voluto un’ora e un quarto… Ma il pericolo sulla Statale 16 è quotidiano.

La nuova rotatoria fra la via Emilia e l’Adriatica invece di snellire il traffico crea un ‘imbuto’ veramente pericoloso. Se va bene ora ci vuole un quarto d’ora di fila per un pezzo di strada che prima si faceva in due minuti. Con tutte le conseguenze che ne derivano. Oltre al tempo inutilmente perso, infatti, il pericolo più grave è che prima o poi succeda qualche incidente.

Viserba-Rimini passando dalla Statale 16: sono anni che faccio la stessa strada tra le 7.30 e le 8.30 del mattino. Quest’estate, con i lavori per la rotatoria con la via Emilia, ci sono stati molti rallentamenti del tutto comprensibili. Ma ora, a cantiere chiuso, ogni giorno riscontro un grave problema che sicuramente si ripercuote sulla viabilità cittadina, perché immagino che altri, come me, abbiano più volte provato percorsi alternativi andando così ad intasare ulteriormente le vie interne. Ma cosa succede in quel tratto di strada? All’altezza del cavalcavia della Scm (ma talvolta anche prima, già a Viserba) ci si trova di colpo la fila delle auto dirette verso Riccione ferme nella corsia di sorpasso. Siccome la corsia di destra è libera – e comunque nessun cartello o segnale orizzontale spiega cosa succede – molti ci si infilano ugualmente, salvo poi rientrare più avanti, nei pressi della rotonda, quando si rendono conto che quella direzione era solo per chi deve girare verso Bologna. Oltre… all’incazzatura per chi si era messo regolarmente in fila e si vede malamente ‘sorpassato’ da destra (prima o poi finirà in rissa), il problema reale è che esiste il pericolo di venire tamponati da chi, auto e Tir, magari a velocità sostenuta, arriva da dietro. Tanto più che col cavalcavia un po’ in curva la visibilità in quel tratto è molto limitata. Ma la rotonda non doveva servire a migliorare la viabilità?

Ah, che principesse!

Ah, che principesse!

Una delle cose più belle, per una mamma, è vedere i suoi figli andare d’accordo. Saperli complici, amici, solidali…

Quando Dora mi ha inviato il video montato per la proclamazione di laurea della “sorellina” Cinzia, ho pensato solo questo, orgogliosa come non mai. Felice per il filo che le lega.

Beh, inutile negarlo: queste sò soddisfazioni!

Ordine pubblico: quando a Rimini c’erano i custodes dozenarum

fontanaPuò capitare di prendere in mano un antico volume contenente la trascrizione degli Statuti Comunali riminesi, risalenti al Medioevo, e, oltre che imparare la storia della città, divertirsi alquanto nel notare molte somiglianze con l’attualità.

Un esempio? Il capitolo XII del Libro Quarto, che si intitola “De pena illorum fecerint putredinem in scalis palatii Communis vel sub palatio” (Pena per chi farà sporcizia sulle scale o davanti al palazzo del Comune).

Il luogo di cui si parla (la piazza del Comune, oggi piazza Cavour) è anche oggi frequentato da numerosi ospiti (terrigeni e forensis) che spesso e volentieri lasciano dietro di sé sporcizia e… defezioni urinarie. Specialmente nelle ore notturne, essendo la piazza e la zona circostante, con i tanti locali e le famose cantinette, la meta preferita della “movida” riminese.

Ma sentite un po’ cosa succedeva ai custodes dozenarum se non avessero denunciato o catturato i trasgressori alle norme… Della serie: ecco, da dove nascono i gavettoni di ferragosto!  Continua a leggere

Dietro le quinte: fra lungomare e cabine

Le suggestioni della spiaggia d’autunno sono anche queste.

Barcaal71

Il retro della fila di alberghi e ville posti fra il lungomare e le cabine dei bagnini riserva delle sorprese. Sembra quasi un sipario di teatro (un “dietro le quinte”, ad essere precisi).

In questa grigia mattinata di novembre, solitaria ad ammirare un mare calmo e ad ascoltare il tranquillo sciabordio dell’Adriatico sulla battigia, Cristella ha fissato con la sua macchinetta fotografica il pittoresco  “parcheggio invernale della barca del 71”. Chi è di Viserba sa a cosa ci si riferisce.

Una domanda sorge spontanea: il palazzo è stato dipinto per fare pendant con la chiglia della barca?

O il contrario?

Ah, che dilemmi filosofici, oggi!

Av salùt ma tòt!