Due elementi dell’effetto ferie: il primo è che Cristella fa la spesa slow (non quella di corsa al supermercato) tutti i giorni invece che solo al sabato; il secondo è che durante questi acquisti, che comprendono una fermata dal panettiere, una dal fruttivendolo, una dal macellaio/salumiere e una in pescheria, si fa collezione di sacchetti di carta e di plastica.
Ci sono giorni che porto a casa cinque borsine di plastica e sette sacchettini di carta. Che fine fanno questi contenitori? Tutti in uno sportello della cucina, accuratamente ripiegati, in attesa di un riutilizzo. Di solito finiscono nel bidone, per raccogliere la spazzatura indifferenziata. Per i sacchetti di carta il destino è fare da base per alcuni lavoretti in cucina, come l’impanatura delle cotolette o qualcosa del genere.
Ma però che spreco!
In questi giorni di ritmi tranquilli ho provato ad andare a fare la spesa portando con me i sacchetti già usati. I negozianti hanno già capito: quando dico “no, la borsa non mi serve”, mi guardano un po’ sorpresi e mi rispondono subito “grazie!”. E poi ci sono anche delle belle borse di tela, tra l’altro molto belle e resistenti.
Non è per i 10 centesimi del costo: il gesto ha un valore ben più grande.
Allora, perché non lanciamo anche a Rimini la campagna “Porta la sporta”?
Ecco cos’ho trovato nel sito dell’iniziativa. Continua a leggere