Erano giorni di cambio, quelli del primo e del due novembre, di incontro tra arrivo e partenza. Una sorta di capodanno pagano, sicuramente dettato dai lavori agricoli completati, in attesa del meritato e doveroso riposo invernale dei terreni.
C’è da dire, anche, che fino al 1976 la giornata del 4 novembre era una festa nazionale, dedicata alla vittoria italiana nella prima guerra mondiale.
Quindi: uno, due e quattro novembre, tutti festivi. Niente scuola, niente lavoro.
Nei ricordi di Cristella bambina c’è la fotografia familiare della visita ai piccoli cimiteri dei paesi dove erano vissuti e dove ora riposavano i nonni e i parenti passati a miglior vita: Sant’Angelo, Sala di Cesenatico, Gambettola, Bulgaria, Macerone…
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