“Da piccolo venivo a trascorrere le vacanze sulla Riviera Adriatica. Mia nonna nel 1923 fu la prima ‘forestiera’ a costruire una casina a Viserba, quando il turismo da quelle parti era agli albori. Dal 1953, quando sono nato, ho sempre trascorso le vacanze in questa casa, che poi, come accadeva allora con lo sviluppo del turismo, si è trasformata in albergo (“Villa dei Fiori”, n.d.a.). Alla Riviera sono quindi legati preziosi ricordi della mia infanzia e adolescenza, gli amici, le mangiate, i primi amori, il mare. Ancora oggi, quando penso al mare, penso all’Adriatico. A Viserba non vado più , è troppo cambiata, è sempre bella, ma i miei ricordi sono stati seppelliti. Per non soffrire, l’éscamotage è andare a Cervia… ma non è certo la stessa cosa: Viserba è sempre Viserba.” (da un’intervista di Fabio Concato al giornale Romagna Gazzette).
In effetti il cantautore Fabio Concato per anni è stato “villeggiante” a Viserba. Anzi, più precisamente, a Viserbella. L’ha confermato la signora Eugenia Zanzani, memoria storica viserbese, intervistata un mesetto fa dall’Associazione Ippocampo (“Laboratorio Urbano della Memoria”): “A Viserbella c’era la villa di una famosa cantante lirica, la Concato, nonna di Fabio Concato.”
Pare che la bellissima canzone Fiore di maggio sia stata scritta proprio a Viserbella in occasione della nascita della figlia dell’autore. Riascoltandola con attenzione, si riconoscono il mare, gli scogli, i gabbiani della nostra spiaggia.
Fiore di maggio
Tu che sei nata dove c’è sempre il sole
sopra uno scoglio che ci si può tuffare
e quel sole ce l’hai dentro il cuore
sole di primavera
su quello scoglio in maggio è nato un fiore.
E ti ricordi c’era il paese in festa
tutti ubriachi di canzoni e di allegria
e pensavo che su quella sabbia
forse sei nata tu
o a casa di mio fratello non ricordo più.
E ci hai visto su dal cielo
ci hai provato e piano sei venuta giù
un passaggio da un gabbiano
ti ha posata su uno scoglio ed eri tu.
Ma che bel sogno era maggio e c’era caldo
noi sulla spiaggia vuota ad aspettare
e tu che mi dicevi guarda su quel gabbiano
stammi vicino e tienimi la mano.
E ci hai visto su dal cielo
ci hai provato e piano sei venuta giù
un passaggio da un gabbiano
ti ha posata su uno scoglio ed eri tu.
Tu che sei nata dove c’è sempre il sole
sopra uno scoglio che ci si può tuffare
e quel sole ce l’hai dentro il cuore
sole di primavera
su quello scoglio in maggio è nato un fiore