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L’esperienza della Riconciliazione per il Brasile
“Vita Nuova” di 300 bambini “adottati”pubblicato su il Ponte del 27 luglio 2008
E’ stata una grande festa in famiglia, quella di venerdì sera alla parrocchia Gesù Nostra Riconciliazione di via della Fiera. Una “famiglia allargata” nel senso vero del termine: ad accogliere suor Claudete e suor Ana Ines, appena giunte da Fortaleza dos Nogueiras, in Brasile, dove gestiscono il centro educativo “Vita Nuova”, c’erano infatti tantissime persone di ogni età. Genitori, nonni e fratelli adottivi riminesi di più di 300 ragazzini che a Fortaleza vivono (o, meglio sarebbe dire, “sopravvivono”) in condizioni di estrema povertà.
Il Centro Missionario della parrocchia riminese, col coordinamento di Tiziana Fabbri e di don Domenico Valgimigli, segue da diversi anni la comunità di Fortaleza e grazie al sostegno delle famiglie riminesi ha dato il via a progetti di solidarietà che sono linfa vitale per quel territorio privo di tutto.
Dopo la Messa, tutti attorno alle stesse tavole, sul piazzale della chiesa, per la cena con pesce povero (cozze, vongole, sardoncini) gentilmente offerto dalle cooperative dei pescatori “La Bussola” e “Lavoratori del Mare”.
Tiziana Fabbri, nel ringraziare tutti i sostenitori (i volontari, le famiglie adottive, le cooperative dei pescatori), ha poi intervistato le due suore, invitandole a raccontare le loro giornate di “angeli custodi” dei bimbi brasiliani.
Platea attentissima e commossa: ognuno voleva sapere qualcosa del “suo” piccolo. Come Luca, ragazzino undicenne, che si è avvicinato timidamente a suor Claudete per chiedere notizie su Camilla, sua coetanea adottata quando ambedue avevano appena tre anni. “Mandate lorole vostre fotografie da appendere alla parete della capanna – ha risposto la suora a Luca e agli altri – E’importante vedere in volto qualcuno che crede in te!”
Il viaggio annuale in Brasile dei riminesi
Tiziana Fabbri, giovane e dinamica pensionata riminese è cuore e motore del progetto “Vita Nuova”. Per decenni ha lavorato nel sindacato Cisl di Rimini, col quale collabora tuttora, ma è sempre disponibile anche in altre realtà cittadine, come ad esempio gli “Sportelli per Lei” della Provincia. Ogni anno, nel mese di marzo, Tiziana guida un piccolo gruppo di rappresentanti delle famiglie adottive riminesi nel viaggio a Fortaleza, in regione pre-amazzonica. I componenti della delegazione (3-4 al massimo) cambiano ogni volta, a seconda della disponibilità. Si tratta di un viaggio costoso e molto lungo e scomodo, che dura fra le 54 e le 60 ore, fra viaggi e soste per le coincidenze. Il primo volo di linea li porta fin sulla costa, poi prendono un altro volo interno fino ai confini con l'Amazzonia, da lì salgono sulla Rodoviaria (un bus di linea con 2 corse settimanali) per un viaggio sfiancante che dura almeno 14 ore. I riminesi restano a Fortaleza un mese, vivendo con i bambini e le suore del Centro, mangiando alla stessa tavola, dormendo negli stessi miseri letti. “Quando arriva da noi, Tiziana viene accolta come ‘la mamma’ del Centro”, hanno detto le suore giunte a Rimini.
I progetti riminesi di Fortaleza
Un gemellaggio nato nel 1999. Dove prima c’erano solo povere capanne di fango, grazie agli aiuti provenienti dalla nostra città a Fortaleza sono sorti il centro educativo “Vita Nuova”, gestito da suore francescane; un pozzo artesiano per l’autosufficienza idrica della struttura; un orto dove vengono coltivate verdure per l’alimentazione ed erbe per la medicina naturale; un ambulatorio di cura dei denti; un ambulatorio/laboratorio di medicina naturale, denominato “Sole e salute”, in cui sono passati 646 pazienti. Viene garantita anche l’alimentazione mediante integratori dei bambini denutriti da uno a sei anni e la cura per i bambini malati di verminosi. Le adozioni a distanza sono 230, i piccoli denutriti a cui si garantisce l’alimentazione con un’apposita multimistura sono 188. Grazie al contributo dell’azienda riminese ‘Terra e Sole’, inoltre, quest’anno è stato possibile aggiungere una stanza all’ambulatorio di medicina naturale: una sorta di pronto soccorso per medicazioni e primi interventi, veramente indispensabile. A Fortaleza la miseria si tocca con mano: le famiglie vivono in capanne piantate direttamente sulla terra battuta, senza acqua, luce, servizi. Molti mangiano solo quanto trovano nella foresta.” In questo quadro sconfortante, l’ultimo progetto lanciato: il “Pronto soccorso fame”, cioè una spesa mensile coi cibi essenziali per una minima alimentazione (quali riso, fagioli, zucchero) da destinare alle famiglie più povere”. Bastano 100 euro annuali – hanno detto le suore - per garantire la sopravvivenza a una famiglia di 5/6 persone. Ed è veramente straziante dover scegliere gli ‘ultimi fra gli ultimi’ a cui destinare questi aiuti!”
Maria Cristina Muccioli